IMG 2219 2Con “Suoni Controvento” una giornata di confronto tra istituzioni, studenti e cittadini. Al centro rigenerazione, sapere condiviso e nuove opportunità

(UNWEB) Norcia,  – Una giornata di ascolto, dialogo e futuro. Il progetto Fenice, guidato dall’Università per Stranieri di Perugia, ha fatto tappa a Norcia con una giornata densa di incontri, presentazioni e momenti di confronto, inseriti nel programma del festival Suoni Controvento. A fare da cornice, i monti dell’Appennino e il desiderio concreto di rilanciare le aree interne partendo dalla formazione, dall’innovazione e dal capitale umano.

Il cuore dell’iniziativa si è svolto al DiGiPass di Norcia, con la tavola rotonda Dialoghi #luglio25, un appuntamento che ha visto confrontarsi enti pubblici, università, amministratori locali e giovani studiosi sul futuro dei territori appenninici.

Chiara Biscarini, docente dell’Università per Stranieri e referente scientifico del progetto, ha sottolineato che la ricostruzione post-sisma non può fermarsi agli edifici: «Serve ricostruire anche il tessuto sociale, culturale ed economico. Non basta ricomporre le pietre: bisogna ricostruire relazioni, competenze, comunità. E bisogna farlo in modo rispettoso del contesto locale, con persone che vivono il territorio e che possono trasformarlo in un vero laboratorio di ricerca e innovazione. Questo è ciò che Fenice sta cercando di fare».

Il sindaco di Norcia, Giuliano Boccanera, ha espresso con pragmatismo il senso di una ricostruzione lunga ma necessaria: «Parlare di futuro qui significa affrontare una sfida che va oltre i singoli mandati. La ricostruzione non è solo una questione edilizia, ma una responsabilità collettiva che richiede tempo, continuità e persone competenti. Serve una visione che duri più di una legislatura». Una battuta che ha trovato ampio consenso tra i presenti, riflettendo la necessità di un impegno stabile e condiviso nel tempo.

Un punto di vista condiviso da Joseph Flagiello, Amministratore Unico della Scuola Umbra di Amministrazione Pubblica, che ha messo l'accento sul ruolo della narrazione e dell’audiovisivo. «Per dare forza a questi territori dobbiamo saperli raccontare. E vogliamo farlo con i giovani, formandoli non solo sul piano tecnico, ma anche umano, perché possano trasformare vissuti ed esperienze in contenuti capaci di ispirare. L’obiettivo è arrivare a un docufilm che non sia solo prodotto culturale, ma anche un gesto collettivo,

un racconto della Valnerina fatto da chi ci vive o ci torna a credere».

Ha parlato anche Luigi Botteghi, direttore generale dell’Università per Stranieri, che ha ribadito l’importanza di legare accademia e territorio. «Fenice è un progetto che nasce dall’università, ma che cammina dentro la realtà. Non stiamo portando solo corsi o titoli, ma strumenti per generare cambiamento. E lo facciamo insieme alle comunità locali, perché formazione e sviluppo devono andare di pari passo».

A evidenziare il valore operativo dell’iniziativa anche Marianna Stella, Assessora alla Cultura del Comune di Norcia: «Fenice è arrivato a Norcia nel momento giusto, proprio quando stavamo cercando nuove basi per guardare avanti. È uno di quei progetti che si calano davvero nella realtà e riescono a far aderire le sfide alla quotidianità del territorio. Questo avviene solo grazie alle persone, a chi lavora ogni giorno sul campo, come Chiara Biscarini, Davide Ficola, Joseph Flagiello e tutti gli attori del partenariato».

È intervenuto anche Davide Ficola, referente del progetto per la Scuola Umbra di Amministrazione Pubblica, che ha evidenziato il valore strategico delle competenze nella pubblica amministrazione: «La formazione non è un pezzo a sé, ma una leva per dare strumenti reali a chi amministra e vive questi luoghi ogni giorno. Costruire competenze vuol dire rendere i territori più capaci di affrontare il futuro, anche davanti a sfide complesse come quella della ricostruzione post-sisma. Non servono eroi, servono professionisti preparati che sappiano lavorare in rete».

Una testimonza significativa della giornata è stato anche l’intervento di Chiara Chiatti giovane dottoranda con una formazione da ingegnere, oggi impegnata in un percorso interdisciplinare con il progetto Fenice. «La scelta di entrare in questo progetto è stata naturale – ha raccontato – perché unisce il rigore scientifico con il senso di responsabilità verso il territorio. Voglio che il mio lavoro serva davvero a migliorare la vita delle persone, a creare soluzioni concrete. È un modo per restituire qualcosa, ma anche per crescere insieme alla comunità».

Durante il pomeriggio, in contemporanea al concerto di Giorgio Poi presso l’area Scentinelle, sono stati presentati al pubblico i bandi formativi in corso, rivolti soprattutto ai giovani della Valnerina, con opportunità di master, dottorati e corsi di alta formazione.

Presentato inoltre il workshop della Camera di Commercio dell’Umbria sul tema dell’imprenditoria femminile, incentrato su attività di networking tra le imprese del territorio e scambi di buone pratiche, in calendario a Norcia per il prossimo 29 settembre.

Red/al

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Il Progetto “Fenice” è un imponente programma, finanziato dal Dipartimento ministeriale per la coesione territoriale, con un contributo di 5 milioni di euro per la rigenerazione delle aree colpite dal sisma del 2016, in particolare Norcia e la Valnerina e per creare un polo internazionale didattico-scientifico e multidisciplinare. L’Unistrapg è capofila insieme al Comune di Norcia, la Camera di Commercio dell’Umbria e la Scuola Umbra di Amministrazione Pubblica.