Senza nomeL'esposizione sarà ospitata dal 6 dicembre al 6 gennaio alla Sala delle Pietre

Omaggio del Comune ad un percorso creativo lungo oltre sessant'anni

(UNWEB) Todi. Dal 6 dicembre al 6 gennaio Todi ospiterà nella Sala delle Pietre dei Palazzi Comunali la mostra antologica dedicata ad Agapito Miniucchi, pittore e scultore umbro la cui ricerca si è sviluppata in un continuo dialogo tra materia, memoria e natura.
Realizzata grazie al contributo degli eredi dell'artista, l'esposizione, curata dal critico Massimo Mattioli, mette in mostra un centinaio di opere fra dipinti, sculture, ceramiche, disegni, incisioni, che documentano un percorso creativo di oltre settanta anni.

Formatosi inizialmente come pittore negli anni '50, con un linguaggio figurativo vicino al naturalismo, Miniucchi a partire dalla fine degli anni '60 affiancò progressivamente alla pittura la prediletta scultura.
"Il suo lavoro - spiega Mattioli - si fonda su materiali essenziali - legno, pietra, ferro, acciaio corten, cuoio - usati nella loro verità materica, lasciati vivi, segnati, carichi di stratificazioni. La scultura diventa per lui non un'imitazione della natura, ma l'emersione di forme spesso primordiali, con elementi totemici che evocano un rapporto profondo tra l'uomo e la terra, tra corpo e paesaggio".

Riconosciuto dal sistema dell'arte con prestigiosi inviti a esposizioni come la Quadriennale di Roma nel 1959 e la Biennale di Venezia nel 1986, Miniucchi ha costruito un percorso appartato ma coerente, lontano dalle mode e sempre fedele a una visione della scultura come organismo vivente. Un linguaggio simbolico e universale in cui il ferro ossidato, la pietra scavata, il legno inciso diventano metafore del tempo umano.

La mostra, che gode del patrocinio di Etab e della Pro Todi, vuole celebrare lo stretto legame di Miniucchi con Todi, scenario di un'ampia parte del suo lavoro artistico nell'amato casale di Loreto.
"Con questa esposizione - dichiara l'assessore Alessia Marta - prosegue il lavoro di riscoperta e di valorizzazione dei tanti artisti che, nell'ultimo mezzo secolo, hanno fatto di Todi la loro arcadia artistica. La galleria cittadina di arte contemporanea si arricchisce così di un ulteriore maestro che ha legato il suo nome e i suoi lavori alla città".

Agapito Miniucchi (1922 -2023), laureatosi in Medicina a Bologna, è stato un pittore e scultore autodidatta, oltre che accademico di merito dell'Accademia Pietro Vannucci. La sua ricerca indaga archetipi e tensioni originarie attraverso legno, pietra, metalli e materiali della cultura rurale umbra, trasformati in forme che evocano miti, forze ancestrali e il dialogo tra energia, tempo e interiorità. Dopo la prima personale alla Galleria Zingarini di Terni (1953), ha esposto in numerose mostre, tra cui la Quadriennale di Roma (1959), la Galleria S. Gallo di Firenze (1976), il Festival dei Due Mondi a Charleston e la Genesis Gallery di New York (1977), fino all'antologica al Palazzo Gazzoli di Terni (2000). Ha partecipato alla Biennale di Venezia nel 1986. Le sue opere, presenti in spazi pubblici e collezioni internazionali, testimoniano una visione in cui l'arte diventa luogo di conoscenza, resistenza e rinnovamento poetico