Ferrovia centrale umbra 2(ASI) Lettere in redazione. Perugia. Il problema del raddoppio della linea ferroviaria Centrale Umbra tra Perugia S.Anna e Ponte San Giovanni è molto sentito in paese e il problema emerso sulla stampa ha coinvolto l'opinione pubblica della città e di Ponte San Giovanni in particolare.

Se ne parla nei bar, nei supermercati, ovviamente, dal barbiere, alle poste mentre si attende il proprio turno, dal giornalaio. Sono opinioni genuine, non legate alle correnti politiche di chi propone o di chi è contrario al raddoppio dei binari della centrale umbra tra Perugia e Ponte San Giovanni. "Andare a Perugia per noi – ha detto un signore sulla settantina – voleva dire prendere il "trenino", sia per andare a scuola che per andare a fare quattro passi in centro e poi per andare a lavorare. Era puntuale, era frequente nel corso della giornata ed era quasi sempre affollato. Ma oggi mi sembra poca la gente che sale a Perugia con la centrale Umbra. Solo quando c'è Eurochocolate o Umbria Jazz ci sono le code per salire sul"trenino", io ancora lo chiamo così, ma non vedo la necessità di raddoppiare il binario".
"Qui volemo raddoppià tutto, ma tutto se dimezza...dico 'l valore de la moneta – aggiunge un residente degli Apollo - io direi di farci qualcos'altro con quei 20 milioni di euro, magari di creare un collegamento veloce tra la stazione di Ponte San Giovanni e la zona dell'Ipercoop a Collestrada, per evitare che il traffico proveniente da Foligno e da Città di Castello per Perugia intasi i parcheggi della stazione e del Ponte in genere. Perché c'è da ricordare che Ponte San Giovanni, in Umbria, ha la più alta densità di inquinamento da autoveicoli. Per me il raddoppio non serve. Serve qualcos'altro!"
"Non ho visto sui giornali e in televisione alcun accenno al danno ambientale di un eventuale raddoppio della tratta tra Ponte San Giovanni e Perugia S.Anna – ci segnala una signora - . Non sono una fanatica ecologista, ma mi piace camminare e nella zona interessata all'eventuale raddoppio ci sono dei sentieri e degli scorci panoramici stupendi che ne risentirebbero in maniera negativa". Un altro signore che ha una proprietà confinante con la linea ferrata dice: "Me dispiace che me prenderebbero qualche metro de terra, ma almeno sistemerebbero i bordi non curati della ferrovia. Ma, a parte 'l raddoppio che n condivido, 'na sistemazione vicino ai binari la potrebbero dà lo stesso". Qualcuno invece si preoccupa dei treni, anche i modernissimi e costosissimi "pinturicchio", imbrattati da pseudoartisti e aggiunge: "possibile che non c'è modo di controllare e di trovare chi sporca i treni e costringerlo alla ripulitura o addebitargli le spese per ripristinare la verniciatura originale?"
Queste sono alcune voci che circolano "spontaneamente" e obiettivamente a Ponte San Giovanni, dove intanto la stazione ferroviaria, per fare spazio agli utilissimi sottopassaggi, sarà decurtata di un binario e quindi, a maggior ragione, non ha ragione di esistere il raddoppio dei binari fino all'ingresso della stazione se poi il "trenino", come lo ha chiamato un signore, si trova in un imbuto intasato dal traffico dei treni delle altre 4 tratte che fanno capo alla stazione di Ponte S.Giovanni: Todi, Perugia Fontivegge, Foligno, Città di Castello. Comunque pensiamo che ogni testimonianza,
ogni proposta sia un elemento costruttivo per migliorare l'ambiente, il vivere comune e la mobilità ed è bene che gli organi di stampa diano spazio alle voci del popolo che non sempre concordano con quelle dei Palazzi, con tutto quello che succede in giro a proposito di interessi che sono lontani da quelli del cittadino.

8.2.15
Gino Goti
(cittadino di Ponte San Giovanni)