Foto 1(ASI) Lettere in redazione. Questa mattina il MoVimento 5 Stelle per tramite dei portavoce Tiziana Ciprini e Filippo Gallinella, insieme a Laura Alunni, candidata a presidente della Regione Umbria, ed alcuni candidati in lista per le prossime elezioni regionali, hanno incontrato i lavoratori della Trafomec Europe SpA in località Panicale (PG).

Dall'incontro con i lavoratori, svoltosi davanti ai cancelli dell'azienda, è emerso un quadro desolante di abbandono ed indifferenza per la situazione di circa 60 persone attualmente in situazione di mobilità, dipendenti a cui tra l'altro, la proprietà aziendale dovrebbe erogare somme a vario titolo per una media a dipendente di circa 14.000€.

Il quadro complessivo appare configurarsi attraverso una costellazione di società a partire dalla capo gruppo Trafomec International Holdings Srl, società in via di liquidazione per riduzione del capitale sociale sotto il minimo legale.

Costellazione di società sparse in Italia e all'estero (tra cui Svizzera, Polonia, India, Cina) che ricorda molto il sistema delle scatole cinesi; costruite apparentemente al fine di smembrare le varie componenti dell'impresa (capannoni, terreni, macchinari, brevetti e marchi, ecc.), così da poter agevolmente operare piani di dismissione e di delocalizzazione.

Una di queste società è attualmente sotto procedura fallimentare al Tribunale di Milano (sede legale della società), e lo stesso curatore fallimentare sta avendo difficoltà a ricostruire il quadro complessivo degli intrecci azionari e societari messi in piedi in uno spregiudicato disegno di ingegneria societaria e finanziaria.

Abilmente, nel silenzio e latitanza delle Istituzioni, in primis la Regione Umbria, l'azienda è riuscita ad ottenere ingenti risorse pubbliche (circa 3 milioni di euro) senza però che vi fosse un piano industriale di rilancio e, cosa ancor più grave, senza che la Regione intervenisse pesantemente a chiedere, anzi pretendere, a costo di bloccare l'erogazione dei finanziamenti, la presenza di detto piano industriale e di precisi impegni da parte della proprietà aziendale sul destino dei siti produttivi e dei lavoratori in esso impiegati.

Nel frattempo, sfruttando il disinteresse della Regione, con furbizia è stata creata una contrapposizione tra i circa 107 dipendenti che ancora lavorano nello stabilimento di Panicale (sotto pressione e costante pericolo del proprio posto di lavoro) ed i circa 60 dipendenti messi in mobilità.

Il Movimento 5 Stelle attiverà tutti gli strumenti e canali istituzionali a disposizione affinché sia mantenuta massima attenzione su questa vicenda (come sulle altre circa 165 vertenze che stanno interessando la nostra Regione).

Un' interrogazione parlamentare è già stata depositata; ci aspettiamo precise risposte, impegni ed azioni da parte del Governo e da parte della Regione.

MoVimento 5 Stelle Umbria