Marchetti (capogruppo): “Poco contano tutte le accortezze del caso. Bambini e persone affette da dipendenze non devono convivere all’interno di uno stesso stabile, pur grande che sia”
(UNWEB) La Lega Nord Città di Castello, per voce del suo capogruppo Riccardo Augusto Marchetti, esprime preoccupazione per il trasferimento dei bambini dalla scuola materna Cavour all’Accademia - Creativa Ex Seminario. “A poco sono servite le rassicurazioni dell’Assessore Cestini in commissione – si legge nella nota - i fatti parlano chiaro, in uno stesso stabile, pur grande che sia, saranno ospitati bambini piccoli e persone affette da dipendenze ed in fase di recupero. Vogliamo avere chiarezza sulla questione- spiega Marchetti – perché l’allarme riscontrato tra i cittadini è molto alto. Due sono le decisioni che contestiamo all’amministrazione comunale, la prima riguarda la tempistica, a nostro parere inusuale e inopportuna: assurdo far spostare 100 bambini da un giorno all’altro, senza consultare le famiglie. Inevitabili anche i disagi che si vanno a creare poiché a pochi giorni dall’inizio dell’anno scolastico, i genitori si sono trovati costretti a rivedere i propri piani organizzativi, considerando che le due strutture, il Cavour da una parte, l’Ex seminario dall’altro, sono abbastanza distanti. Con il mio intervento in Commissione – spiega Marchetti - ho voluto chiedere all’amministrazione comunale se tale struttura sia davvero consona ad ospitare un centinaio di bambini con le accortezza che ciò ne deriva. E non stiamo parlando di collaudi o certificazioni di sicurezza, cui l’assessore Cestini si è ben preoccupata di specificare. Come Lega Nord abbiamo voluto giustamente dare voce alle preoccupazioni dei genitori ed esprimere il nostro dissenso di fronte a tale decisione. Non si poteva trovare una soluzione alternativa, per esempio dislocando i piccoli nei vari asili presenti all'interno del comprensorio comunale?Veramente non si é in grado di trasferire dei bambini in uno stabile più consono? In commissione l’Assessore Cestini ci ha rassicurato che esistono degli ingressi diversi per le due realtà all'interno del plesso, così come gli spazi esterni risultano essere differenti, pertanto sempre a detta dell'Assessore, non esiste un reale pericolo di contatto e nemmeno di assistere a scene che di certo non rientrano nella buona didattica. Resta un dato di fatto, ossia uno stabile comune con all’interno due realtà agli antipodi che a parer mio non debbono avere niente in comune, nemmeno una scala interna. Per tanto ci auspichiamo che l’amministrazione riveda le sue decisioni”