(UMWEB) Terni. “È notizia di qualche giorno fa l’avvenuto incontro in Regione tra la presidente Marini e i vertici dell’Università di Perugia, in cui si è discusso di sinergie per il futuro dell’ateneo e delle sue eccellenze”. L’intervento congiunto è del segretario Lega Terni, Federico Cini e di Emanuele Bontempo, coordinatore giovani Lega Terni.
“Fin qui, ordinaria amministrazione – proseguono – Appare però quanto mai singolare che la presidente stessa, sempre più proiettata su Perugia e su ciò che intorno ruota, non abbia nemmeno provato a menzionare quei territori che pure ospitano sezioni almeno in teoria importanti dell’Università. Del resto, la sinistra umbra con spinte più o meno occulte, ha ormai incasellato una serie di manovre più o meno drastiche tutte protese verso la più completa possibile delegittimazione della seconda città della regione, la nostra Terni, a tutto vantaggio di geometrie che protendono verso l’accentramento del potere nel capoluogo perugino, il tutto con la inconfutabile complicità di quei dirigenti regionali che, sempre in teoria, avrebbero ricevuto il proprio mandato proprio grazie al consenso dei cittadini di Terni. A dimostrazione di ciò e per quanto riguarda l’università, parlano da soli gli investimenti più e più volte promessi alla città e mai arrivati, naufragati come il progetto campus universitario, a riprova di quali siano le vere intenzioni dell’amministrazione regionale in questo senso. Aumentare l’attrattiva della città anche dal punto di vista dell’educazione di alto livello potrebbe essere una delle chiavi di volta di una ripresa che faccia rimanere in città competenze e know how solidi per le nostre imprese, strada dalla quale può passare sia una ripresa economica, sia un nuovo orizzonte di sviluppo. Teniamo a sottolineare come il progetto di recupero economico e sociale della città di Terni che la Lega metterà in campo in vista delle prossime amministrative sarà senza dubbio volto al recupero di una autonomia e di una identità cittadina che altrimenti andranno nel tempo a scemare, facendo di Terni uno dei tanti paesotti alla periferia del capoluogo imperante”.