92580755 2667621123474909 819012218526892032 oTommaso Bori (capogruppo) e gli altri consiglieri del Gruppo Pd, Michele Bettarelli, Simona Meloni, Fabio Paparelli e Donatella Porzi, annunciano una interrogazione alla Giunta regionale in merito alle “criticità organizzative e sanitarie sopraggiunte nel comprensorio orvietano ed in particolare nel polo ospedaliero di Orvieto”. I consiglieri Pd chiedono di essere messi a conoscenza di “quali misure la Regione intende applicare per la gestione dell’emergenza Covid-19”.

(UNWEB) Perugia – “Tenuto conto delle criticità organizzative e sanitarie sopraggiunte nel comprensorio orvietano ed in particolare nel polo ospedaliero di Orvieto, che rappresenta un presidio strategico in un territorio ben collegato con la bassa Toscana e l'alto Lazio, ma distante dagli altri presidi sanitari umbri, chiediamo di conoscere quali misure si intendono applicare per la gestione dell’emergenza Covid-19”. Così, in una interrogazione di cui annunciano la presentazione, Tommaso Bori (Capogruppo) e gli altri consiglieri del Partito democratico, Michele Bettarelli, Simona Meloni, Fabio Paparelli e Donatella Porzi.

“Come noto - spiegano i consiglieri dem - la zona dell’orvietano è stata tra le prime a registrare la presenza di contagi da Covid-19 e, ancora oggi, i dati stanno ad indicare una presenza relativamente alta di casi positivi al virus in rapporto alla popolazione residente e rispetto al resto del territorio regionale. Appaiono particolarmente preoccupanti i contagi riscontrati tra il personale sanitario ospedaliero, tali da aver comportato la chiusura dei reparti di chirurgia e ortopedia da parte dell’Azienda Usl Umbria 2 e le relative procedure di sanificazione degli ambienti. Nonostante il grande impegno degli operatori sanitari, a cui rivolgiamo il nostro ringraziamento, non risulta ancora definita l’attribuzione dei posti di terapia intensiva spettanti all’ospedale di Orvieto, determinando non solo una situazione di insicurezza nella popolazione, ma anche penalizzando la funzionalità dei vari reparti”.

Per i consiglieri Pd “lo stesso presidio ‘Santa Maria della Stella’ è classificato come struttura ospedaliera con un duplice ruolo: quello di centro dell’emergenza-urgenza e di presidio sanitario territoriale per i cittadini del distretto. Per questo motivo serve capire al più presto se sono stati attivati percorsi differenziati e dedicati ai pazienti covid, se sono stati adottati protocolli specifici e forniti i dispositivi di protezione individuale sufficienti per la messa in sicurezza dei pazienti e dello stesso personale sanitario. Il 5 aprile scorso l’assessore Luca Coletto dichiarò pubblicamente di seguire con grande attenzione la situazione dell’Orvietano, sia quella dell’ospedale che quella dei centri di assistenza territoriale, non specificando però quando e se sono stati attivati percorsi differenziati e dedicati ai pazienti covid, se sono stati adottati protocolli specifici e forniti i dispositivi di protezione individuale sufficienti per la messa in sicurezza dei pazienti e dello stesso personale sanitario”.

A tal proposito, consiglieri Pd tornano a chiedere allo stesso Assessore “quando intenda chiarire definitivamente l’organizzazione dell’Ospedale di Orvieto e, in particolare, se procederà nella direzione di riconversione parziale a covid hospital, quali servizi saranno sospesi e quali rimarranno attivi, tenuto conto che appare imprescindibile un aumento di personale sanitario nella struttura e nuovi posti in terapia intensiva, così da garantire il trattamento delle emergenze e delle urgenze”.

Secondo i consiglieri Pd “il numero dei tamponi effettuati e previsti in quel territorio risulta ancora insufficiente, tanto più se messo in relazione al numero dei contagiati, rischiando così di distorcere anche la fase di monitoraggio prevista nell’ambito dell’emergenza”. Riguardo a questo specifico aspetto, nell’interrogazione, viene infine chiesto “se la Regione pensa di potenziare l’attività di screening sui contagi Covid–19 aumentando il numero dei tamponi previsti e introducendo i test anticorpali, qualora validati, anche per la zona dell’orvietano oltre che per tutto il territorio regionale”.