Bori BettarelliI consiglieri del Partito democratico Tommaso Bori e Michele Bettarelli “prendono atto dagli organi di stampa che, dopo l’ospedale da campo e i test sierologici, la Procura regionale della Corte dei Conti ha aperto una nuova indagine, la terza in tre mesi che, questa volta, mette sotto osservazione l’operato della Regione sull’accordo stipulato tra sanità pubblica e quella privata. Noi – assicurano - continueremo a vigilare nell’interesse degli umbri, sapendo di svolgere così, non solo il ruolo di controllo che spetta alle minoranze, ma anche un servizio pubblico utile a tutta la comunità”.

 

(UNWEB) Perugia,  “Prendiamo atto dagli organi di stampa che, dopo l’ospedale da campo e i test sierologici, la Procura regionale della Corte dei Conti ha aperto una nuova indagine, la terza in tre mesi che, questa volta, mette sotto osservazione l’operato della Regione sull’accordo quadro stipulato tra sanità pubblica e quella privata”. Così, in una nota, i consiglieri regionali del Partito democratico, Tommaso Bori (capogruppo) e Michele Bettarelli.

“Ribadendo la piena fiducia nell'operato degli organi inquirenti – commentano - e con l’auspicio che ogni situazione attenzionata sarà al più presto chiarita dagli interessati, non possiamo che rilevare come la Giunta regionale, proprio sulla vicenda dei test sierologici, portata recentemente all’attenzione dell’opinione pubblica, inizi solo adesso a scoprire le prime carte, affermando però che, in quel caso, ‘la politica si è fidata dei tecnici’”.

“Queste singolari affermazioni – rimarcano Bori e Bettarelli - sono state espresse dall’assessore regionale alla Sanità, Luca Coletto che, dopo essersi sottratto ad ogni audizione, interrogazione e accesso atti, ha ritenuto di dare la sua versione in una recente intervista in cui si afferma, inoltre, che i risultati dei Test avrebbero comunque già dato ragione alla Regione”.

“Serve pertanto ricordare in proposito – continuano Bori e Bettarelli - che tali dichiarazioni travisano completamente la verità documentale dei fatti: al contrario di quanto affermato da Coletto, infatti, una mail attesta come la richiesta di attivazione dell’iter d’acquisto dei test sia partita direttamente dal capo di Gabinetto della presidente Tesei, ancor prima che le stesse istituzioni medico-scientifiche avessero potuto fornite indicazioni sul grado di affidabilità di questi strumenti”.

“Queste improvvide quanto infelici dichiarazioni – aggiungono i due esponenti Dem - svelano però come sia in atto un evidente tentativo di scaricare le eventuali responsabilità sulle strutture tecniche. È sotto gli occhi di tutti come questo scarica barile svilisca ulteriormente l’immagine di chi sarebbe chiamato a governare questa Regione ed è pagato con i soldi pubblici per assumersi anche delle responsabilità, tanto più in un momento di criticità sanitarie ed economiche”.

“Quanto al fatto che i risultati avrebbero già dato ragione all’assessore Coletto e alla Giunta Tesei – commentano Bori e Bettarelli -, consigliamo agli stessi, prima di autocelebrasi, di attendere quantomeno i primi riscontri circa la legittimità di una fornitura proveniente da una azienda effettivamente esclusivista, che ha venduto dei test dichiarati come prodotti in Italia e non in Cina e che gli stessi rispondano correttamente al grado di affidabilità dichiarata e non presunta”.

Per Bori e Bettarelli è “troppo comodo per l'Assessore sottrarsi a tutte le domande, non fornire risposte, tentare di sminuire la gravità dei fatti e scaricare sui tecnici di Regione e Università le responsabilità della politica, financo chiamandoli a fornire informazioni ai media e dovendoci mettere la faccia al posto suo. Noi – concludono - continueremo a vigilare nell’interesse degli umbri, sapendo di svolgere così, non solo il ruolo di controllo che spetta alle minoranze, ma anche un servizio pubblico utile tutta la comunità umbra”.