Bori 9Il capogruppo del Partito democratico, Tommaso Bori interviene in tema di ripresa economica, dopo l’emergenza sanitaria, affermando che, “con le dovute precauzioni, possiamo iniziare a pensare a come far ripartire il motore economico del Paese e dell’Umbria”. Il capogruppo Dem sottolinea di aver “accolto con favore la proposta che Cna, Confcommercio e Confartigianato hanno avanzato per realizzare un patto per la rinascita dell’Umbria. Il Gruppo PD – ricorda -, fin da subito, ha cercato di intraprendere questa strada”

 

(UNWEB) Perugia,   “Fortunatamente, in Italia, stiamo uscendo dalla fase di gestione dell’emergenza sanitaria. Il contagio dal coronavirus pare ormai sotto controllo in quasi tutte le regioni italiane. Il sistema di monitoraggio, messo in piedi, sembra essere in grado di rilevare l’eventuale nascita di nuovi focolai, e le conoscenze acquisite, in questi lunghi mesi, ci hanno fornito gli strumenti per circoscriverli e gestirli”. Così il capogruppo regionale del Partito democratico, Tommaso Bori secondo il quale, “in definitiva, al di là delle riaperture, possiamo effettivamente affermare che la fase di gestione dell’emergenza sanitaria si sta concludendo, e, pur con le dovute precauzioni, possiamo iniziare a pensare a come far ripartire il motore economico del Paese e dell’Umbria”.

Per il capogruppo Dem, “anche sul versante economico una fase si è chiusa ed è necessario iniziare a riflettere su quali possano essere le misure migliori per gestire ed accompagnare il sistema nella fase della ripartenza. Gli strumenti messi in campo dal Governo e dall’Europa, fino a questo momento – spiega -, hanno avuto come filo conduttore quello di mettere in campo una potente iniezione di liquidità nel sistema economico. Ci sarà tempo per fare le opportune valutazioni sul funzionamento di alcuni strumenti e soprattutto su quelle inefficienze del sistema che hanno impedito il pieno effetto di alcune misure, ma, intanto – continua -, i primi dati che stanno emergendo dalle Banche Centrali, ci dicono che il flusso di liquidità messo a disposizione si sta traducendo in un aumento dei depositi bancari di imprese e famiglie, specie negli Usa”.

“È però evidente – commenta Bori - che dopo una fase di iniezione acritica della liquidità, ci sia bisogno di individuare misure alternative di stimolo economico capaci di agire sul versante della domanda, sterilizzando, in particolare, gli elementi di sfiducia e incertezza connessi allo shock epidemico globale. Come è noto la propensione alla spesa, oltre che dalla disponibilità finanziaria, è strettamente vincolata alla fiducia degli operatori rispetto alle prospettive di crescita del sistema. Questo è il nodo centrale su cui concentrarci: ridare fiducia agli operatori”.

“Per fare questo – avverte il capogruppo del PD - è necessario, prima di tutto, chiamare gli operatori economici e sociali ad assumersi la responsabilità di un nuovo protagonismo rispetto al futuro. Solo attraverso un tavolo in cui riflettere, condividere e concertare un piano strategico che possa guidare l’Umbria verso il mondo nuovo del post Covid, si potranno gettare le basi per un progetto di rinascita credibile, capace di generare fiducia e riattivare il ciclo degli investimenti e, più in generale, stimolare la domanda aggregata che è il vero ed unico presupposto per la ripartenza. Per fare ciò – continua - serve un’azione corale aperta alle forze politiche, alle organizzazioni sociali, alle categorie economiche, al mondo dell’università, delle professioni e agli studenti, che impegni tutti a uno sforzo ideale e progettuale inedito quanto importante”.

“Il Partito democratico ed in particolare il Gruppo consiliare regionale – puntualizza Bori - fin da subito ha cercato di intraprendere questa strada. Il voto di astensione sulla proposta di bilancio preventivo proposto dalla Giunta Tesei, era la dimostrazione plastica di una mano tesa affinché le Istituzioni, nel loro complesso, potessero attivare e guidare questo processo”.

“Allora non venimmo ascoltati – ricorda -, si è preferito continuare in un percorso in solitaria a seguito del quale, la stessa Giunta regionale, si sta ritrovando, però, ogni giorno più sola. Oggi stanno ancora perseverando in questo errore: hanno portato in Consiglio regionale la rimodulazione delle risorse comunitarie ‘libere’ derivanti dal Fondo Sociale Europeo e dal Fondo per lo Sviluppo Regionale, senza averle concertate con nessuno. Non diciamo con noi, rappresentanti della minoranza politica consiliare, ma neanche con le associazioni di categoria”.

“Per questo – evidenzia Bori - abbiamo accolto con favore la proposta che Cna, Confcommercio e Confartigianato hanno avanzato in questi giorni dalle pagine dei quotidiani regionali, per realizzare un patto per la rinascita dell’Umbria. È la conferma che c’era del buono in quello che andavamo affermando nel segno dell’apertura e del confronto. Ma al di là delle paternità, riteniamo sia la strada giusta per poter efficacemente affrontare la fase della ripartenza, andando ad intervenire sul problema più delicato e di difficile soluzione per l’attuale fase economica, ovvero, la fiducia”.

“Speriamo che questa richiesta – rimarca il capogruppo Dem -, ora che è stata avanzata anche dai rappresentanti degli interessi reali, possa trovare maggiore attenzione. Rimaniamo convinti – conclude - che il confronto sia la strada maestra da seguire per comprendere appieno la complessità della fase che stiamo vivendo e trovare le giuste risposte ai bisogni emergenti di cittadini e imprese, e, proprio per questo, non mancheremo di portare il nostro contributo nell’esclusivo interesse dei cittadini umbri”.