Mancini Coletto(UNWEB) Perugia. Nella seduta odierna dell’Assemblea legislativa, durante il “question time”, il consigliere regionale Valerio Mancini (Lega) ha interrogato la Giunta regionale per conoscere le azioni che si intendono adottare “in merito alla sospensione dei congedi ordinari del personale sanitario e tecnico disposta dall'Azienda USL Umbria n. 1”.

Mancini ha spiegato che il 26 maggio scorso il dirigente del Servizio infermieristico tecnico riabilitativo ostetrico (Sitro) della Asl Umbria 1 “ha disposto la permanenza della sospensione dei congedi ordinari, prevedendo periodi di ferie estive non più lunghi di 5 giorni, a rotazione, ferma restando la necessità di rendersi disponibili per ogni eventuale richiamo in servizio”. L’interrogante ha ribadito il rilievo costituzionale del diritto alle ferie per i lavoratori ed ha ricordato che il vigente contratto collettivo nazionale di lavoro della categoria, dispone, che la fruizione delle ferie debba avvenire assicurando al dipendente che ne abbia fatto richiesta il godimento di almeno 15 giorni continuativi di ferie nel periodo 1° giugno - 30 settembre. “La misura della sospensione dei congedi – ha aggiunto Mancini - non è stata più riproposta nei provvedimenti adottati dal Governo nazionale dopo il 18 maggio 2020, inoltre la cronica carenza di personale sanitario e tecnico delle aziende sanitarie regionali può essere superata solo con l’assunzione di personale in modo da poter garantire la regolare funzionalità di tutti i servizi”.

L’assessore Luca Coletto ha detto che il provvedimento traeva origine dalle misure urgenti del governo per il contenimento dell’emergenza covid, prevedendo la sospensione dei congedi ordinari per tutto il personale sanitario e tecnico sulla base delle richieste provenienti dall’unità di crisi, ma tale provvedimento è stato revocato per il superamento della precedente situazione.
Nella replica conclusiva, Mancini ha preso atto della risposta dell’assessore, ma ha voluto sottolineare la “zelante presa di posizione di qualche dirigente che ha scritto tale lettera di sospensione”, evidenziando una “mancanza di coordinamento con l’assessorato” e il fatto che “non andava divulgata perché la questione era superata”.