116878244 2764873607082993 1669940309061203355 oIl consigliere regionale Fabio Paparelli (Pd-Portavoce dell’opposizione) interviene in tema di Statuto sottolineando come “con l’istituzione della Commissione speciale per le riforme statutarie e regolamentari si apre un percorso costituente inedito per la storia dell’Umbria, che porterà all’elaborazione di proposte di revisione dello Statuto regionale, del Regolamento interno dell'Assemblea legislativa, della legge elettorale e quindi della forma di governo”. Per Paparelli è necessario “un confronto aperto e plurale con la società umbra”.

 

(UNWEB) Perugia, - “Con l’istituzione della Commissione speciale per le riforme statutarie e regolamentari, approvata con legge regionale il 20 maggio scorso, si apre un percorso costituente inedito per la storia dell’Umbria, che porterà all’elaborazione di proposte di revisione dello Statuto regionale, del Regolamento interno dell'Assemblea legislativa, della legge elettorale e quindi della forma di governo. Tale percorso acquista ancor più significato nel cinquantesimo dall’istituzione della Regione e dall’approvazione del primo Statuto dell’Umbria il 25 novembre del 1970 e pertanto dovrà essere coinvolta l’intera società regionale a partire dalle forze economiche e sociali, dal mondo accademico e delle professioni”. Lo afferma il consigliere regionale del Partito democratico Fabio Paparelli (Portavoce dell’opposizione) che aggiunge: “parliamo infatti delle fondamenta su cui poggiano le istituzioni regionali, il loro funzionamento e i valori intorno ai quali la comunità umbra può ritrovarsi”.

“Ridurre questa materia ‘costituzionale’ ad un mero restyling, mosso da visioni e interessi di parte o da opportunità di comodo e del momento – commenta Paparelli -, rischierebbe di vanificare tale lavoro e quello dei nostri padri costituenti. Per questo motivo – continua - auspichiamo che la discussione, che ha già preso le mosse con gli indirizzi di lavoro della Commissione, possa prendere da subito la strada della correttezza istituzionale con un dialogo ampio e articolato che, senza scorciatoie, possa essere davvero l’occasione per coltivare uno spirito da ‘bicamerale’ delle idee e dei valori, indispensabili per costruire basi condivise”.

Secondo Paparelli, però, “il dibattito che sembra emergere sui media da alcuni esponenti della maggioranza sembra andare in una direzione contraria e di bassa ‘Lega’. Iniziare a parlare di sottosegretari, consiglieri delegati e supplenti, o di ‘nuovi Santi’ da collocare nel pantheon regionale, al mero scopo di assicurare gli equilibri interni al partito di maggioranza relativa, rischia di svilire il portato del lavoro di un organismo che dovrebbe avere come unica stella polare l’identità dell’Umbria, la sua storia e i suoi valori contemporanei”.

“Servirsi di questo passaggio istituzionale – aggiunge Paparelli - per risolvere mere beghe di partito e ridefinire nuovi assetti di potere, sarebbe davvero un atto grave, consumato proprio nell’anno in cui si celebrano i 50 anni delle istituzioni regionali. Servirà tempo, un confronto aperto e plurale con la società umbra. Servirà chiamare a giudizio gli stessi umbri a ratificare il nuovo assetto organizzativo ed istituzionale. Per questo – conclude - invitiamo tutte le forze politiche ad assumersi la responsabilità di questo passaggio storico che misurerà anche lo spessore e il grado di responsabilità di un’intera classe dirigente.