179675386 2987371034833248 7099308450288941884 n(UNWEB) “Servono soluzioni alternative al progetto del ‘Nodino di Perugia’, una iniziativa impattante e costosa, ma che potrebbe essere ovviata anche attraverso la riorganizzazione e l’implementazione di un sistema pubblico dei trasporti più efficiente ed efficace. Queste soluzioni dovranno inoltre rispondere ai principi di sviluppo sostenibile, attuando una transizione ecologica autentica, anche attraverso la partecipazione e l’ascolto dei cittadini”. Così il gruppo del Partito democratico all’Assemblea legislativa dell’Umbria, che ieri ha presentato una mozione urgente, “che la maggioranza non ha voluto inserire all’ordine del giorno, forse per celare qualche differenza di vedute in merito e non lesinando uno schiaffo e una mancanza di rispetto a tutta l’Umbria”.

“Appare alquanto atipico – spiegano i consiglieri – leggere degli scontri tra il Sindaco del Comune di Perugia e l’Assessore regionale alle Infrastrutture sul tema, i quali si rinfacciano rispettivamente dichiarazioni o approcci troppo decisionistici. Segno di una tensione latente nel Centrodestra che, sulle decisioni più importanti, riemerge e che impedisce qualsiasi passo in avanti. Chiediamo un supplemento di riflessione prima della progettazione definitiva di un progetto preliminare di circa 20 anni fa, redatto dalla Regione nel 2003 e approvato dall’Anas nello stesso anno, che non possono prescindere dall’analisi degli indiscutibili e ovvi cambiamenti delle dinamiche di sviluppo relativamente in materia di flussi di traffico, salvaguardia ambientale e compatibilità tra costi e benefici. Un progetto che prevede una variante alla E45 nel tratto tra la località di Madonna del Piano, nei pressi dello svincolo di Montebello, e lo svincolo di Collestrada, per uno sviluppo complessivo di 7 chilometri”.

“Molte - proseguono i consiglieri dem - possono essere le soluzioni alternative percorribili, volte a raggiungere l’obiettivo di diminuire il traffico nei tratti interessati, tra le quali: riorganizzare, specie per i pendolari, un valido sistema di trasporto pubblico a partire dall’uso metropolitano delle ferrovie esistenti e ora inutilizzate tramite tramtreno; migliorare la viabilità provinciale ed interregionale intorno all’area perugina a partire da Pierantonio fino a Deruta e Bastia – Foligno, alla Flaminia o al territorio eugubino. Le opere previste nel progetto infatti porterebbero lo stravolgimento di numerose sorgenti e delle falde acquifere, il peggioramento dell’inquinamento acustico, la mancata salvaguardia del cono panoramico, la deturpazione del borgo medievale caratterizzato da una storia millenaria e del bosco autoctono. Ci sarebbe anche un impatto insanabile su alcune zone agricole di pregio dove insiste un’agricoltura di eccellenza. Serve il raddoppio della rampa di Ponte San Giovanni, e su tutto il resto è necessario prestare la massima attenzione, responsabilità e serietà”.