218705036 3047833785453639 5514332302034426887 n(UNWEB) “La Regione Umbria, tramite l’assessore alla caccia Roberto Morroni, ha reso noto che una delibera di Giunta ha predisposto uno stanziamento di circa 256 mila euro per la copertura integrale dei danni all’agricoltura causati dalla fauna selvatica”.

Lo sottolineano i consiglieri regionali della Lega Valerio Mancini (responsabile dipartimento Caccia della Lega Umbria) e Stefano Pastorelli  (capogruppo all’Assemblea legislativa). “Si tratta - rimarcano i due esponenti di maggioranza - di un atto di responsabilità da parte delle istituzioni a tutela degli agricoltori e dei cacciatori umbri. L’ATC 1 ha approvato tardivamente il bilancio e l’ATC 3 dovrà provvedere all’approvazione entro i prossimi trenta giorni. Questo testimonia il forte malessere dei membri dei comitati. Gli ATC erano pronti a vessare con ulteriori balzelli i cinghialisti per risarcire gli agricoltori - rilevano i consiglieri della Lega - è vergognoso che ci sia ancora chi considera i cacciatori, che già versano cospicui contributi per poter praticare l’attività venatoria e che peraltro non sono in alcun modo responsabili dei danni dei cinghiali, come dei bancomat. Il provvedimento della Regione Umbria, che destinerà agli ATC ulteriori fondi, consentirà di tutelare sia gli agricoltori, che sempre più spesso si trovano a dover fare i conti con danni da fauna selvatica che vanificano mesi di lavoro, sia le squadre di caccia al cinghiale, che a causa della pandemia non hanno potuto procedere con i regolari abbattimenti. Una decisione di buonsenso  - rimarcano Mancini e Pastorelli - che sopperisce all’inefficienza dei vertici ATC. Il fatto che la Regione abbia provveduto in maniera straordinaria a coprire le spese, dando seguito alle richieste della Lega e delle associazioni venatorie, risolve la problematica finanziaria - concludono i consiglieri regionali - ma permangono evidenti criticità gestionali in capo agli ATC, come la questione delle ZRC e delle ART, la cui produttività è insufficiente, che devono essere dipanate quanto prima attuando un non più rimandabile cambio ai vertici”. R