(UNWEB)  L’Assemblea legislativa dell’Umbria, riunita questa mattina a Palazzo Cesaroni, ha discusso l’interrogazione a risposta immediata presentata dal consigliere regionale Thomas De Luca (M5S) e relativa alla “Gestione delle scorie siderurgiche presso il sito industriale Ast di Terni e tempistiche di saturazione della discarica per rifiuti speciali di vocabolo Valle”. 

Illustrando l’atto in Aula, De Luca ha spiegato che “è necessario capire, secondo le stime e i dati in possesso della Regione Umbria, quali siano le proiezioni sulla vita residua della discarica di vocabolo Valle, fornendo le informazioni circa i quantitativi di recuperato metallico nell’attuale fase transitoria rispetto alle quantità che invece finiscono in discarica. Tutto ciò in considerazione delle stime e delle tempistiche di attuazione del progetto del nuovo impianto di trattamento e recupero delle scorie all'interno delle Acciaierie di Terni da parte della Società Tapojarvi Italia, azioni imprescindibili per la sopravvivenza del polo siderurgico e per l'eliminazione del problema delle polveri di Prisciano.

Il 19 dicembre 2019, nel presentare la nuova A.I.A. concessa ad AST, il direttore generale di Arpa, Luca Proietti, alla presenza dell’assessore regionale all'ambiente Roberto Morroni e ai massimi dirigenti regionali in materia di ambiente, ha dichiarato: ‘Al massimo nel 2021 l’annoso problema delle polveri di Prisciano sarà completamente risolto’. Ad oggi invece la situazione dei metalli pesanti presenti nel PM10 rimane drammaticamente fuori controllo. Sempre al di sopra dei valori normali. Nella centralina di monitoraggio della qualità dell’aria Arpa di Prisciano nel 2021, per il secondo anno consecutivo e per il quinto anno su sette da quando è stato attivato il monitoraggio, il valore obiettivo per il nichel nella centralina di rilevazione di Prisciano a Terni è stato abbondantemente superato. Oltre alla captazione delle emissioni diffuse che contribuirebbe a ridurre l’impatto delle polveri e dei metalli pesanti nella conca ternana l’impianto di recupero scorie è essenziale anche perché quello che si può definire l'impianto strategicamente più importante del polo siderurgico, cioè la discarica di Pentima/Vocabolo Valle, (discarica che negli anni passati è arrivata ad accogliere quantità di rifiuti siderurgici pari a circa 400mila tonn/annue) sembrerebbe andare verso l’esaurimento della quantità autorizzata e ad oggi appare quasi impossibile pensare a un ampliamento del sito. Le dichiarazioni d'intenti della nuova proprietà Arvedi sull'aumento dei volumi produttivi pongono ulteriori incognite in primo luogo sulla quantità di scorie prodotte dall’impianto siderurgico di Terni, che potrebbero persino raddoppiare rispetto ai quantitativi attuali, sulla vita residua della discarica e più in generale sulla questione ambientale e sanitaria provocata dalle emissioni di polveri”.

L’assessore Roberto Morroni ha ricordato che agli attuali livelli vengono prodotte 1 milione di tonnellate annue con 360mila di scorie che vengono movimentate su apposita rampa per il raffreddamento. Poi avviene il processo per il recupero dei metalli, circa il 10 per cento del totale, quindi 36mila tonnellate da riutilizzare. La quantità rimanente viene smaltita nella discarica di vocabolo Valle. Al ritmo degli attuali conferimenti, si stima una vita residua della discarica di circa 4 anni. La società finlandese che si occupa dei processi relativi alle scorie ha presentato tre progetti per ridurle e trattarle in ambienti chiusi per minimizzare il problema delle polveri. Un vecchio capannone in disuso sarà ristrutturato e ospiterà il processo di frantumazione della scoria fredda e nuovi impianti per la produzione di acciaio, il tutto finalizzato all’abbattimento delle polveri e dei metalli. Il progetto è in corso di realizzazione, la prima parte entro giugno 2022, il resto entro dicembre 2022. quindi il raffreddamento delle scorie avverrà all’interno del capannone. Entro 5 anni almeno il 25 per cento delle scorie verranno recuperate. Inoltre è stato concesso il nulla osta per effettuare prove tecniche volte ad analizzare le caratteristiche chimico fisiche delle scorie. Si prospetta una nuova soluzione per il raffreddamento direttamente ‘a bocca forno’, già in uso in altre acciaierie. Per fare delle prove saranno eseguiti non dei semplici test da laboratorio ma vere e proprie prove industriali con macchinario mobile per verificare l’efficacia del processo di raffreddamento. L’assenza di contatto con l’acqua eviterà il problema del trasferimento delle polveri. Si otterrà un allungamento della vita della discarica. Il gruppo Arvedi provvederà all’installazione e con esso il progetto rampa scorie sarà destinato ad altre attività”.

Il consigliere De Luca ha apprezzato le indicazioni fornite dall’assessore ma ritiene la “governance politica insoddisfacente. Serve la massima attenzione su questo fronte e l’azione concreta del governo, occorre completare il progetto prima possibile”.