(UNWEB) “Abbiamo salvato Terni da un ‘Piano regionale della qualità dell'aria’ che avrebbe riportato l'intera Umbria indietro di almeno vent'anni nell’epoca più buia del negazionismo ambientale”. Lo dichiara, facendo riferimento ai lavori antimeridiani dell’Assemblea legislativa dell’Umbria, il capogruppo regionale M5S Thomas De Luca.

“Si tratta – rimarca De Luca – di una vittoria che rivendichiamo con orgoglio anche se siamo consapevoli che è solo l'inizio di una mobilitazione generale che adesso dovrà chiamare a raccolta tutte le persone che hanno a cuore la salute della conca ternana. Contro il documento che imputa l'origine dell'inquinamento a Terni per l'80% ai camini e alle stufe delle case private e dei forni a legna, abbiamo presentato oggi in Consiglio regionale 100 emendamenti. Non un mero ostruzionismo, ma proposte concrete che andavano a integrare il Piano con valori di emissioni inquinanti che non erano state considerate, come il cromo o il nichel o i livelli di diossina che non erano menzionati. Abbiamo integrato gli studi di Arpa, dell'Università La Sapienza, dell'Università di Perugia, inserendo dati ufficiali e la parte sull'impatto sanitario che mancava del tutto. Siamo stati propositivi sulle misure da adottare, introducendo la necessità di studi sanitari, screening come richiesto dallo studio Sentieri, proposte concrete che semplicemente nel Piano mancano”.

“Ci siamo battuti – prosegue Thomas De Luca - contro il negazionismo che cancella ogni possibilità di risanamento ambientale per la Conca e ignora la realtà, gli studi scientifici pubblicati e persino le indagini epidemiologiche effettuate nel corso degli anni. Un Piano che ignora la presenza industriale, il reale peso del traffico e gli inceneritori autorizzati a suo tempo dalla destra. Quella destra che nega e vuole prendere scelte devastanti per la comunità ternana. La negazione del peso delle sorgenti industriali impedisce peraltro la richiesta di fondi all'Unione Europea e al Governo per l'ambientalizzazione delle produzioni industriali e la reindustrializzazione sostenibile dei siti dismessi ed in via di riconversione nel campo della chimica e della siderurgia. Grazie ai nostri emendamenti – termina il capogruppo M5S - l'atto è stato rimandato in Commissione. Il gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle Terni aveva chiesto la sospensione anche ieri in Consiglio comunale a Palazzo Spada, perché sarebbe stato il caso di sottoporre l'atto a una valutazione sanitaria. Una proposta che è stata bocciata dall'assessora all'Ambiente e vicesindaca di Terni, Benedetta Salvati, con estrema arroganza. Una prima grande vittoria contro il negazionismo ambientale per la tutela della salute dei cittadini umbri e la dimostrazione che anche l'arroganza ha i piedi d'argilla e può essere piegata”.