(UNWEB) L’Assemblea legislativa dell’Umbria ha respinto con 8 no della maggioranza (Lega, Tesei presidente, FdI) e 4 voti favorevoli dai gruppi di opposizione (Pd, Misto, M5S) la mozione di Vincenzo Bianconi (Gruppo Misto) che propone di “Sviluppare la produzione strategica di energie rinnovabili e degli alimenti primari di qualità sostenibili, al fine di garantire la salute e la stabilità dei prezzi a tutti gli umbri partendo dalle fasce più deboli, mediante il supporto ed il sostegno alla creazione di filiere corte regionali, reti di imprese e comunità energetiche”.

Illustrando l’atto di indirizzo in Aula, Bianconi ha spiegato che esso punta a “sviluppare la produzione strategica di energie rinnovabili e degli alimenti primari di qualità attraverso modelli di sviluppo sostenibili al fine di garantire nel tempo la salute e la stabilità dei prezzi a tutti gli umbri, così da diventare una Regione migliore per tutti. La mozione chiede alla Giunta di incentivare la creazione di filiere corte regionali per la produzione di prodotti alimentari; di favorire il rafforzamento di aggregazioni di imprese per produzioni di concimi e fertilizzanti di qualità, trasporti e produzioni di beni e servizi accessori a produzioni agricole, enogastronomiche e turistiche. Ma impegna anche l’Esecutivo a sostenere le imprese con finanziamenti specifici e garanzie creditizie per metterle in condizione di superare le attuali difficoltà; a ripensare la programmazione europea per sfruttare al massimo la capacità produttiva agroalimentare ed energetica interna, favorendo la transizione energetica delle imprese e la creazione di nuove filiere produttive per ridurre la dipendenza dall'estero di produzioni strategiche; incentivare un controllo energetico interno, investimenti in tecnologia e impianti ad alta efficienza, promuovendo la costituzione di comunità energetiche. Infine l’atto domanda alla Giunta di aggiornare la regolamentazione sugli impianti fotovoltaici, consentendo l'installazione in centri storici e aree agricole protette; e di prevedere sgravi fiscali per le realtà che non possono beneficiare dell'installazione di impianti di energia rinnovabile contro la propria volontà.

Diventa necessario un ripensamento del modello di consumo e di produzione per garantire la sicurezza alimentare ed energetica, minore volatilità delle scorte disponibili e dei prezzi dei beni essenziali, minori incertezze per i produttori locali e per le imprese negli approvvigionamenti, nei processi produttivi e nel mantenimento dei livelli occupazionali. Così facendo si fortificherebbe la struttura della filiera corta con benefici ambientali, minori costi e maggiore qualità dei prodotti. Inoltre ci sarebbero minori sprechi ed inquinamento, tutela e valorizzazione di specie autoctone. Anche sul fronte energetico occorre costruire un modello alternativo a quello attuale utilizzando le nuove tecnologie per la produzione di energia rinnovabile, favorendo quelle meno impattanti sul piano paesaggistico ed estetico, così da poterne autorizzare l'installazione anche in centri storici e aree sottoposte a tutela paesaggistica e ambientale”.

INTERVENTI

Thomas De Luca (M5S): “Il regolamento sulle energie rinnovabili che dovrebbe arrivare in Seconda commissione non si è ancora visto e non ne conosciamo il motivo. È necessario intervenire per sbloccare le energie rinnovabili in Umbria. Questa mozione rappresenta un ulteriore stimolo nella giusta direzione”.

Valerio Mancini (Lega): “Le richieste di questa mozione sono in parte già attuate. Ci sono le filiere, ci sono i consorzi. Sull’aspetto finanziario la Regione può fare poco. Rispetto alla programmazione europea, bisognerebbe ricordarsi di quando abbiamo dato i premi per ridurre le coltivazioni e gli allevamenti. E di quando abbiamo scelto di importare i pomodori dalla Cina e l’olio dalla Tunisia. Rispetto ai fertilizzanti, avremmo potuto averli se non avessimo chiuso gli allevamenti. Il ministro Cingolani ha indicato gli aumenti delle ultime settimane come ‘una colossale truffa’, a carico delle famiglie, delle amministrazioni pubbliche, di tutte le imprese. La transizione ecologica e l’assenza di materie prime non sono legate alle vicende mondiali ma alle scelte di alcuni gruppi economici. Questa mozione è invotabile perché non indica un obiettivo raggiungibile. Le scelte del Governo e dei 5 Stelle ci hanno portato ben lontani dall’indipendenza energetica”.

Vincenzo Bianconi (Misto): “La mozione indica una serie di obiettivi da perseguire affinché la nostra Regione non debba trovarsi ulteriormente in difficoltà in futuro. I consorzi e le filiere che ci sono non sono adatti alla nuova realtà”.

Thomas De Luca (M5S): “Il modo migliore per bloccare gli speculatori e coloro che hanno il controllo delle forniture del gas è quello di rendersi energeticamente autonomi. Dobbiamo guadagnare l’indipendenza energetica puntando sulle fonti rinnovabili”.