Puletti e Mancini Lega(UNWEB) “La Giunta regionale promuova con tempestività ed efficacia nelle sedi istituzionali nazionali e comunitarie preposte tutte le azioni necessarie per scongiurare gli effetti negativi che l’imminente entrata in vigore del Regolamento europeo R.e.a.c.h. rischia di generare su coloro che praticano l’attività venatoria in Umbria e su tutto il territorio italiano, a tutela e salvaguardia altresì di un importante comparto economico come quello dell’industria delle armi da fuoco, autentico fiore all’occhiello del made in Italy nostrano”. Lo chiedono, con una mozione rivolta all’Esecutivo di Palazzo Donini, i consiglieri regionali Manuela Puletti e Valerio Mancini (Lega).

“Dal 15 febbraio 2023 - spiegano Puletti e Mancini - entrerà in vigore il Reach, che vieterà l’utilizzo dei pallini di piombo nelle zone umide in tutti i Paesi dello Spazio Unico Europeo. Il Regolamento introduce il divieto di sparare e anche di trasportare munizioni con pallini di piombo nelle zone umide e nel raggio circostante di 100 metri. La problematica maggiore che subentrerà a partire dal 15 febbraio sarà la definizione di ‘zona umida’ all’interno della legislazione di ogni Stato Membro, con il rischio di compromettere la compatibilità tra il diritto comunitario e la normativa nazionale attualmente vigente in materia. Le differenti interpretazioni che ne deriveranno potrebbero generare problematiche e sanzioni ai danni dei cacciatori, unitamente alla possibile disparità di trattamento nell’applicazione del Reach da parte delle autorità preposte di ogni Stato membro e alla mancata tutela dei diritti fondamentali dei cittadini europei. Inoltre - spiegano i leghisti - il Regolamento rischia di avere effetti negativi anche sotto l’aspetto socio economico: Secondo l’European Shooting Forum, che raggruppa le principali imprese appartenenti all’industria delle armi da fuoco e delle munizioni infatti, il ‘bando al piombo’ genererebbe difatti perdite per 4 miliardi di euro per le imprese del settore e dell’indotto, - proseguono - nonché la messa a rischio di oltre 16.000 posti di lavoro e costi sociali che sono stati quantificati in 1,4 miliardi di euro. Il 34% dei fucili utilizzati da sette milioni di cacciatori europei è incompatibile con munizioni prive di piombo - rimarcano Puletti e Mancini - ciò rischia di causare l’interruzione definitiva dell’attività venatoria per 1 cacciatore su 4, con una perdita economica quantificata tra i UE-27 di 5,7 miliardi di euro. Con la nostra mozione intendiamo impegnare la Giunta Regionale affinché intervenga nelle sedi preposte scongiurando questa ingiustizia - concludono i leghisti - bisogna agire subito altrimenti a pagare il prezzo di questo regolamento saranno i tanti cacciatori che con spirito di comunità e dedizione operano anche a tutela della salvaguardia dell’ambiente e della sicurezza pubblica”.