WhatsApp Image 2024 02 07 at 16.48.09(UNWEB) Perugia,   Rossana Battista e Filippo Ferdinandi sono i nuovi segretari generali di Uil Pubblica amministrazione dell'Umbria e di Perugia. Il rinnovo delle cariche è arrivato dopo l'elezione dei consigli territoriali, riuniti dopo i congressi. Alla mattinata sono intervenuti il segretario generale UilPa Sandro Colombi, il segretario nazionale Renato Cavallaro e il segretario generale Uil Umbria, Maurizio Molinari.

La UilPa è la categoria che si occupa di ministeri, agenzie nazionali, difesa, vigili del fuoco e giustizia. Un comparto importante che si trova di fronte alla sfida del rinnovo contrattuale. Elemento ricordato da tutti gli interventi dei vari rappresentanti delle strutture. Ad introdurre i lavori, dopo i saluti della Uil, con il segretario confederale umbro Maurizio Molinari, l'intervento di Cavallaro e del segretario regionale uscente, Carlo Scarantino. "Lascio a persone volenterose, brave e perbene" e il consiglio: "nel corso dell'attività sindacale e nella contrattazione con le amministrazioni di competenza, battetevi per rendere la vita lavorativa più facile ai nostri colleghi e iscritti, per semplificare le procedure amministrative e per incentivare lo sviluppo del capitale umano".

Ribadita l'importanza del ruolo del sindacato da Ferdinandi: "Senza le parti sociali non si può concorrere al rinnovamento del Paese - ha detto - e nel rapporto tra cittadini e pubblica amministrazione si gioca la credibilità delle istituzioni". "La cultura del lavoro sta cambiando - ha detto Battista - ma serve invece pensare a riscoprire il rispetto del pubblico impiego. Il lavoro pubblico va valorizzato e rispettato e questo è quello che dobbiamo fare da qui in avanti. Lo faremo mettendo al centro la tutela delle persone". Conclusioni affidate al segretario generale UilPa Sandro Colombi: "Siamo una categoria pronta a ripartire con il piede giusto - ha affermato - e il prossimo obiettivo sarà il rinnovo contrattuale. Veniamo dal contratto chiuso in pandemia, un documento importante perché innovativo anche dal punto di vista normativo e che premiava i dipendenti pubblici, senza i quali in quel periodo il Paese sarebbe crollato. Per noi quello era l'inizio di un percorso, che si è fermato con le risorse insufficienti stanziate da questo governo". Il problema sottolineato da Colombi è la scarsa appetibilità del pubblico impiego: "Gli stipendi non sono appetibili e gli scarsi vincitori di concorso spesso rinunciano. Stando addirittura a quanto detto dall'Istat, abbiamo sottolineato al ministro l'aumento, per far fronte all'inflazione, non doveva essere inferiore al 15,6 per cento. In questo contesto persino i medici scappano. Senza assunzioni e personale si va verso il decadimento e si aprono le porte al privato".