(UNWEB) "La misura di sicurezza detentiva per le persone affette da disturbi mentali, come disposto dal legislatore e accolto in diverse risoluzioni dal Consiglio Superiore della Magistrature, deve essere disposta solo quando si riveli l’unica soluzione percorribile.
È quanto disposto nel Protocollo d’intesa siglato questa mattina presso l’Aula Goretti della Corte di Appello di Perugia tra uffici giudicanti e requirenti del Distretto umbro, Regione Umbria, Asl 1 e 2, Aziende ospedaliere di Perugia e Terni.
L’accordo operativo in materia di applicazione di misure di sicurezza e trattamento di autori di reato affetti da problemi di salute mentale, viene a colmare un’esigenza più volte segnalata dagli uffici giudiziari umbri. L’accordo ha preso forma, grazie all’impegno del Tribunale e della Procura della Repubblica di Perugia ed alla disponibilità della Giunta Regionale dell’Umbria.
Nel documento sono previste non solo concrete forme di collaborazione e coordinamento tra autorità giudiziaria e servizio sanitario, ma vengono altresì dettati precisi criteri organizzativi, sulla base del riconoscimento del ruolo solo residuale che deve avere la misura di sicurezza detentiva, dovendosi dare prevalenza al trattamento terapeutico e riabilitativo nel contesto territoriale di riferimento.
La Corte d’appello e la Procura Generale perugine hanno coinvolto tutti gli uffici giudiziari del distretto per favorire la condivisione delle informazioni tra tutti i soggetti chiamati ad operare in questi contesti. Nel protocollo si afferma come prioritario il progetto terapeutico che deve essere individualizzato, anche al fine di limitare il ricovero nelle Rems, cioè le Residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza. Ad oggi inoltre nella Regione Umbria le Rems non sono state ancora realizzate
Il protocollo garantisce inoltre tempestività negli interventi, nello scambio delle informazioni, nell’attivazione di immediate valutazioni della situazione clinica al fine di garantire la più adeguata gestione di casi di autori di reato con problemi di salute mentale, anche ove venissero applicate misure precautelari di arresto o fermo.
Nel caso di collocamento del soggetto presso una struttura del servizio sanitario, sarà cura del servizio competente informare periodicamente l’autorità giudiziaria dell’evoluzione del trattamento o del programma intrapreso.
Il Protocollo potrà essere suscettibile di adattamenti per garantire al meglio il raggiungimento dei suoi obiettivi. È infatti prevista la costituzione di un gruppo di lavoro misto, magistrati e personale sanitario, per il monitoraggio sulla corretta esecuzione dello stesso e, in caso di criticità, verranno tempestivamente apportate le dovute modifiche o miglioramenti. "
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