Contestata alla giunta regionale la scelta della gara a quattro lotti e le poche certezze sulle tutele ai lavoratori: "L'attuale amministrazione ha deciso di proseguire sulla linea della precedente"
(UNWEB) – Perugia, – Le organizzazioni sindacali Filt Cgil e Faisa Cisal dell'Umbria hanno annunciato ufficialmente lo stato di agitazione e l'avvio delle procedure di raffreddamento in merito alla gara del trasporto pubblico locale (Tpl) in Umbria. La mobilitazione è stata resa nota dai segretari generali delle due organizzazioni, rispettivamente Ciro Zeno e Cristian Di Girolamo, con una conferenza stampa tenuta mercoledì 18 giugno a Perugia. "La gara del Tpl è un punto di riferimento cruciale per il settore – hanno spiegato Zeno e Di Girolamo –. Già alla precedente giunta regionale, che per prima aveva optato per la gara a quattro lotti, avevamo contestato il fatto che tale modalità di gara avrebbe comportato il rischio di smantellamento del settore, con un impatto devastante sul lavoro e sulla qualità del servizio, con lavoratori privi di impiego in alcuni periodi dell'anno, oltre che esuberi di personale e tagli di servizi in interi territori e comuni. La stessa contestazione la facciamo all'attuale giunta regionale. L'ormai certa scelta della gara a quattro lotti anche da parte dell'attuale governo della Regione, che l'ha prevista nella delibera di giunta dell'11 giugno, la mette infatti al paro della precedente, viste anche le promesse fatte in campagna elettorale".
Sottolineando di essere "impegnate in un'azione seria e coerente, senza politicizzazioni e pendenze ideologiche, spinte solo dalla preoccupazione per le possibili conseguenze negative della gara sull'occupazione e sulla qualità del servizio", le organizzazioni sindacali Filt e Cisal hanno quindi ricordato di aver ripetutamente sollevato queste preoccupazioni da sempre, senza però essere state ascoltate. "La ex presidente della Regione, Donatella Tesei, e l'ex assessore regionale Enrico Melasecche pensarono bene di escluderci dai tavoli per ben tre anni – hanno ricordato Zeno e Di Girolamo – poiché criticavamo il modello su quattro lotti, scegliendo al loro fianco, invece, altre sigle sindacali più accondiscendenti e vicine ai governi di destra, le ultime vicende nazionali docet. Pensavamo quindi di confidare nella comprensione e capacità della nuova amministrazione regionale, ma questa invece ha scelto di deludere umbri e lavoratori con questa posizione scellerata. Di fatto, l'attuale giunta ha deciso di proseguire sulla linea della precedente; supponiamo per mancanza di conoscenzanza del settore e per continuare ad ascoltare le indicazioni dell'advisor e dei tecnici della Regione Umbria che hanno costruito la gara con l'ex assessore Melasecche, senza invece chiedere a un consulente esterno una relazione neutra da condizionamenti. Proseguendo sulla via dei quattro lotti, la giunta si rende partecipe del disastro avviato dalla precedente giunta di destra, provocando una perdita di occupazione e di servizi e il fallimento dei trasporti in Umbria che hanno ormai già iniziato il conto alla rovescia verso il declino". Dopo aver illustrato nel dettaglio tutte le numerose criticità del modello a quattro lotti, Filt e Faisa sono intervenute anche in merito alla clausola sociale da inserire in gara. "Abbiamo sempre chiesto quali fossero i contenuti di tale clausola – hanno ribadito Zeno e Di Girolamo – sia a Melasecche che all'attuale assessore Francesco De Rebotti, ma a oggi rimane un mistero. La clausola sbandierata dall'ex assessore Melasecche e da un'altro sindacato che strizza l'occhio a destra, potrebbe forse offrire qualche garanzia (se solo fosse messa sul tavolo e ne conoscessimo i contenuti), ma soltanto ai lavoratori attuali. In questi ultimi tre mesi in cui siamo stati reintegrati sul tavolo di lavoro regionale, su nostra pressione sindacale siamo riusciti invece a ottenere dall'attuale assessore De Rebotti l'impegno di un secondo livello contrattuale anche ai futuri lavoratori. Abbiamo portato un palese ed evidente contributo chiedendo con forza, nel silenzio delle altre organizzazioni sindacali e nonostante la nostra contrarietà ai quattro lotti, una maggior tutela ai lavoratori del settore, anche a quelli futuri e delle aziende private che operano nel settore, anche se alcuni dettagli necessitano ancora di essere definiti".
"Grazie al confronto con l'amministrazione regionale attuale – hanno sottolineato ancora Zeno e Di Girolamo – abbiamo avuto la conferma che sarebbe possibile una gara a lotto unico, anche se la giunta ha poi optato per la gara a quattro lotti. Advisor e dirigenti della Regione che sostenevano la gara a quattro lotti, , così come l'assessore Melasecche, sono stati messi all'angolo poiché è stata sfatata la questione dell'impossibilità e illegalità di una gara a lotto unico, da noi rivendicato da sempre. Tuttavia, l'assenza di progressi da parte dell'amministrazione Proietti su maggiori tutele da garantire ai lavoratori, misure che a oggi rimangono solo promesse che temiamo siano dello stesso spessore di quelle dette in campagna elettorale, ci ha spinto ad annunciare lo stato di agitazione, con possibili azioni di sciopero per salvaguardare il lavoro e il diritto alla mobilità dei cittadini. I lavoratori e i cittadini umbria hanno già ricevuto una volta promesse non mantenute e non credono più nemmeno in questa amministrazione. La situazione resta dunque tesa e ci attendiamo un intervento risolutivo da parte della Regione Umbria che fa ancora in tempo ad aggiustare il tiro per evitare il disastro dei trasporti".