Immagine 2025 07 22 164733(UNWEB) - Perugia,   L'Umbria, terra scelta da Dario Fo come "buen retiro" creativo, si pone al centro delle celebrazioni per il centenario della sua nascita.

Le iniziative in onore del Premio Nobel per la Letteratura e figura cardine del teatro contemporaneo mondiale che si svolgeranno da marzo 2026 a marzo 2027, con alcune anticipazioni già da ottobre 2025, sono state presentate stamani a Perugia, nella Sala dell'Orologio della Galleria Nazionale dell'Umbria.

Il ricco calendario di eventi che prenderà il via proprio dall'Umbria per poi irradiarsi a livello nazionale e internazionale, è curato dalla Fondazione "Dario Fo e Franca Rame", attraverso la presidente Mattea Fo e il direttore degli Archivi, Stefano Bertea, e prevede un'ampia gamma di appuntamenti: rappresentazioni teatrali, mostre, giornate di studio, masterclass, proiezioni e produzioni audiovisive.

Alla conferenza stampa di presentazione hanno partecipato il vicepresidente della Regione Umbria con delega alla Cultura, Tommaso Bori, Mattea Fo e Stefano Bertea della Fondazione Dario Fo e Franca Rame, la sindaca di Perugia Vittoria Ferdinandi, il vicesindaco di Perugia Marco Pierini, l'assessore alla Cultura del Comune di Gubbio Paola Salciarini, e il direttore della Galleria Nazionale dell'Umbria, Costantino D'Orazio.

Un ruolo centrale nelle celebrazioni sarà rivestito dal progetto internazionale "100 anni per 100 Paesi", ideato e organizzato dalla Fondazione Dario Fo e Franca Rame. Questa iniziativa ambiziosa prevede una serie di eventi in almeno 100 stati e, parallelamente, 100 eventi diffusi sull'intero territorio nazionale. L'obiettivo è celebrare l'opera e la figura di Dario Fo attraverso rappresentazioni teatrali, mostre, giornate di studio, masterclass, proiezioni e produzioni audiovisive.

Il programma del Centenario, include:

Un convegno internazionale articolato in cinque giornate di studio itineranti tra Milano, Pisa e Roma, con la partecipazione delle principali università italiane e straniere.

Nuove produzioni teatrali e spettacoli dal vivo che porteranno in scena i classici del repertorio Fo-Rame.

Mostre pittoriche e documentarie tratte dall'archivio e dalla collezione privata dell'autore.

Iniziative accademiche e artistiche rivolte a studenti, giovani artisti, studiosi e appassionati.

La ripubblicazione delle opere più iconiche del repertorio di Dario Fo e Franca Rame, sia in Italia che all'estero, con edizioni speciali dedicate al Centenario.

Eventi speciali nell'ambito di Umbria Libri 2026 e del Salone del Libro.

Il vicepresidente della Regione Umbria, Tommaso Bori, ha sottolineato l'importanza di queste celebrazioni "che sono un'occasione preziosa per riportare al centro il pensiero e la forza espressiva di un autore universale, capace di far dialogare culture lontane attraverso la satira, l'ironia e l'impegno civile. Abbiamo il compito di rilanciare e diffondere l'eredità culturale di un Maestro indiscusso – ha detto - che ha saputo coniugare teatro, arte e impegno politico, offrendo strumenti critici per leggere la realtà e difendere i valori della libertà, della giustizia sociale e della partecipazione. Come assessore al digitale, non posso che cogliere con entusiasmo la lungimiranza di Franca Rame rispetto alla digitalizzazione e all'emergere di internet. La sua decisione di iniziare la digitalizzazione dell'archivio quando internet era ancora un concetto astratto per la maggior parte delle persone, è un esempio illuminante di lungimiranza e di democratizzazione culturale".

La Presidente della Fondazione "Fo Rame", Mattea Fo ha dichiarato: "Quando raccontiamo il progetto "100 anni per 100 paesi" molte persone sgranano gli occhi, pensando che organizzare un evento in almeno 100 stati rasenti l'impossibile. Pochi sanno quanto il repertorio Fo Rame sia tra i repertori teatrali più tradotti e messi in scena nel mondo. Le opere dei miei nonni sono state tradotte in 54 lingue, dal 1960 ad oggi ci sono state oltre 7 mila produzioni in 78 paesi diversi. Parliamo di nuove messe in scena dei loro spettacoli, non singole rappresentazioni, che quindi sono molte di più. Il Centenario - ha proseguito - sarà l'occasione per renderci conto – visivamente – di quanto Dario Fo è conosciuto nel mondo e per portare le nuove generazioni – soprattutto italiane – a conoscere l'enorme eredità che Dario e Franca ci hanno lasciato, e di quanto ancora siano attuali e universali i loro testi. Ringrazio a nome di tutta la nostra famiglia e della Fondazione Fo Rame la Regione Umbria, i Comuni di Gubbio e Perugia, e tutte le istituzioni e realtà che si stanno unendo con nuovi progetti a queste Celebrazioni".

"Siamo la prima regione per offerta di spettacoli culturali pro capite, in base a un recente rapporto Siae – ha evidenziato la sindaca di Perugia, Vittoria Ferdinandi - Un segno importante perché la cultura è il più grande strumento per costruire le nostre identità individuali e collettive, un enorme volano di sviluppo economico e turistico e anche un grande fattore di benessere e salute. Il fatto che l'Umbria e Perugia diventino il grande contenitore di un centenario così importante è una straordinaria occasione. Stiamo lavorando sempre più sulla costruzione di reti interistituzionali che regalano alla città e alla regione progetti bellissimi. Ciò che faremo per Dario e Franca è il risultato di questo metodo. Oggi ci troviamo in una sala dedicata a Aldo Capitini, che insieme a Dario Fo rappresenta una delle figure che più contribuiscono a definire l'identità della nostra città. Questi due uomini ci hanno offerto da prospettive diverse strumenti per ricucire il rapporto tra i cittadini e il potere: da una parte Capitini con la sua filosofia della partecipazione e la omnicrazia, il potere di tutti, e dall'altra Fo con la satira che ci restituisce la possibilità di essere irriducibilmente liberi di fronte al potere".

"La prima volta che incontrai Dario Fo, molti anni fa, stava dipingendo nel suo camerino e non smise di farlo per tutto il tempo del nostro incontro – ha poi detto il vicesindaco e assessore alle politiche culturali del Comune di Perugia, Marco Pierini - La mostra a Palazzo della Penna sarà un omaggio doveroso a questo aspetto meno noto di Fo, che, peraltro, in una intervista disse di sentirsi attore dilettante e pittore professionista. Aveva una vera vocazione per la pittura e il disegno tanto da fissare di continuo i suoi pensieri usando proprio questi mezzi di espressione. Frequentò l'Accademia di Brera a contatto con maestri come Carrà e Funi e a questo legame con Brera e al suo amore con la pittura non è mai venuto meno nel corso della vita. Palazzo della Penna, quindi, nel 2026, dal piano terra fino al piano nobile ospiterà le opere dedicate a San Francesco d'Assisi, vista la coincidenza con l'ottavo centenario della morte del patrono d'Italia". Il vicesindaco, infine, ha espresso "vivo apprezzamento per la scelta di questa sala dedicata a Capitini per parlare dei progetti legati al centenario della nascita di Fo. Si tratta di due personaggi accomunati dal coraggio, dall'utilizzo del corpo e dal metodo del coinvolgimento e della partecipazione per portare avanti le loro idee".

L'assessora alla Cultura del Comune di Gubbio, Paola Salciarini, dopo aver portato i saluti dell'amministrazione comunale, ha ricordato che "Gubbio ha un legame profondo e di lunga data con la famiglia Fo, da quando 45 anni fa Jacopo creò, nelle bellissime colline di Santa Cristina, la libera Università di Alcatraz che accolse poi anche Dario e Franca".

L'assessora ha poi ricordato il progetto Kore de Alcatraz, "che offre supporto sociale alle donne in difficoltà che hanno subito violenza" sottolineando il valore della "collaborazione con la Fondazione Fo-Rame anche dal punto di vista sociale, con richiamo ai principi ispiratori della vita di Dario e di Franca".

Ha infine auspicato una diffusione ampia e duratura delle opere di Dario Fo, "un patrimonio immenso che dovrà andare a beneficio della collettività". Il Comune di Gubbio nel 2026 ospiterà una mostra nella sala dell'Arengo del Palazzo dei Consoli".

"Ho scelto di ospitare qui questa iniziativa – ha dichiarato il direttore della Galleria nazionale dell'Umbria e della direzione regionale Musei Umbria, Costantino D'Orazio - perché risponde perfettamente a quello che è la Galleria in questo momento: un luogo nel quale a fare gli onori di casa è l'assessore regionale, a parlare è la Sindaca e nel quale gli operatori culturali che hanno sede altrove vengono a presentare il loro progetto. È esattamente quello che siamo oggi: non siamo la Galleria nazionale dell'Umbria ma siamo i Musei nazionali dell'Umbria. Infatti il progetto che porteremo avanti per il centenario – ha spiegato D'Orazio - non sarà in Galleria ma alla Rocca di Spoleto, che ospiterà il lavoro installativo-teatrale di Dario Fo: riporteremo e installeremo i grandi fondali e gli elementi scenografici più monumentali, che sono conservati per la maggior parte a Verona. La mostra inizierà in primavera e ci tengo a sottolineare che ci sarà poi una collaborazione con il Festival dei Due Mondi di Spoleto".

Jacopo Fo, Consigliere della Fondazione Fo Rame e figlio del Premio Nobel a margine dell'incontro che si è tenuto stamani a Perugia alla Sala dell'Orologio della Galleria Nazionale dell'Umbria, ha dichiarato: "Sono molto felice che in occasione del Centenario di mio padre la Regione Umbria e i Comuni che ci hanno adottato 45 anni fa si siano uniti per queste celebrazioni. Il centenario della nascita di Dario valorizzerà non solo il lavoro dei miei genitori ma anche le straordinarie invenzioni della tradizione italiana della Commedia dell'Arte che ha ispirato Shakespeare, Molière e tutto il teatro europeo. Gli eventi che la Fondazione Fo Rame sta organizzando saranno fondamentali per far conoscere al mondo la grandiosità di questa tradizione teatrale italiana".

Anche Carlo Petrini, Consigliere della Fondazione Fo Rame ha mandato un suo contributo: "Chi di voi ha potuto vedere Dario Fo e conoscerlo deve essere cosciente che noi abbiamo avuto il privilegio di vivere nella stessa epoca del Ruzzante, il Molière, del ventunesimo secolo. Dario Fo e Franca Rame sono tra gli autori più conosciuti al mondo e come Fondazione Fo Rame ci stiamo impegnando a coinvolgere il maggior numero di paesi in manifestazioni che rendano omaggio a Dario e a Franca. Si tratta di un'impresa che non è mai stata fatta per nessuno, perché pochi hanno avuto la fortuna di essere conosciuti come loro in modo così capillare fuori dai nostri confini, toccando gli estremi di tutti i continenti".