Stefania Proietti(UNWEB) - Perugia  – La Giunta regionale dell'Umbria, su proposta della presidente Stefania Proietti, ha approvato una delibera con la quale si aggiornano criteri e le modalità di riparto delle risorse destinate ai caregiver familiari per l'anno 2024 riconoscendo il valore sociale ed economico dell'attività di cura non professionale svolta.

Tali risorse per la somma complessiva 513 mila euro saranno assegnate ai Comuni capofila di Zona Sociale/Unione dei Comuni del Trasimeno e provengono dalla quota parte del Fondo unico per l'inclusione delle persone con disabilità. A questo importo si aggiunge un cofinanziamento regionale di 51.300 euro pari al 10 per cento delle risorse del Fondo stesso.

"Con questa delibera, vogliamo dare un segnale concreto di vicinanza e riconoscimento a tutti i caregiver familiari dell'Umbria. Il loro ruolo è insostituibile e di fondamentale importanza per il benessere delle persone con disabilità e per l'intera comunità – ha sottolineato la presidente Proietti - Ci siamo impegnati per migliorare l'accesso a questi fondi, introducendo fasce ISEE più mirate e garantendo un sostegno economico adeguato, consapevoli che il lavoro di cura non professionale merita il massimo supporto e valorizzazione".

Tra le principali novità introdotte dall'atto adottato dall'esecutivo, per venire incontro all'esubero di domande registrato nelle annualità precedenti e per garantire un accesso più ampio alla misura, è stata prevista la facoltà per i Comuni capofila di prevedere una ulteriore fascia ISEE fino a 12.000 euro alla quale sarà attribuito un contributo minimo non inferiore a 1.200 euro.

Ad ogni modo il contributo annuo minimo concesso non potrà essere inferiore a 800 euro e il contributo annuo massimo sarà di 3.000 euro per una durata massima del progetto di 12 mesi.

Pertanto, i Comuni capofila di Zona Sociale/Unione dei Comuni del Trasimeno avranno cura di modificare l'Avviso pubblico laddove ritenuto opportuno, sulla base delle nuove disposizioni. Inoltre, i Comuni saranno inoltre responsabili del monitoraggio e della rendicontazione degli interventi, comunicando i dati necessari e aggiornando tempestivamente il Sistema Informativo Sociale (SISO).

"Un aspetto innovativo introdotto – spiega la presidente Proietti - riguarda la redazione del 'Patto per la cura' che sarà redatto dai Servizi sociali territoriali e, laddove ritenuto necessario, potrà prevedere l'eventuale attivazione dell'Unità di Valutazione Multidisciplinare (UVM)".

Il Patto per la cura si baserà sui bisogni assistenziali individuati nel progetto individuale, personalizzato e partecipato della persona con disabilità gravissima, tenendo conto delle innovazioni introdotte dal decreto legislativo '62/2024' e dovrà indicare l'insieme delle attività espletate dal caregiver familiare e le relative modalità di erogazione. A loro volta il Caregiver familiare e il case manager sottoscriveranno il Patto per la cura, nel quale sarà chiaramente esplicitato l'importo del contributo annuo concesso in relazione alle funzioni e attività svolte.

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