(UNWEB)“Colpisce non poco leggere la lunga e affannata nota con cui la presidente Proietti e la direttrice Donetti hanno sentito il bisogno di giustificare la delibera di Ferragosto, segno evidente di una debolezza politica che non sfugge agli umbri. Quando si è costretti a replicare con spiegazioni tecniche così articolate significa che si avverte tutta la fragilità delle proprie posizioni” lo scrivono i consiglieri regionali di opposizione, centrodestra e civici: Enrico Melasecche e Donatella Tesei (Lega), Eleonora Pace, Paola Agabiti e Matteo Giambartolomei (Fratelli d’Italia), Laura Pernazza e Andrea Romizi (Forza Italia), Nilo Arcudi (Umbria Civica - Tesei presidente).
“Le risorse destinate al privato accreditato – sottolineano - sono le stesse di sempre, anzi addirittura superiori, eppure fino a ieri il ‘campo largo’ crocifiggeva il centrodestra e civici accusandoli di aver privatizzato la sanità pubblica. Oggi invece la stessa sinistra arriva quasi a vantarsi di aver previsto fondi per i privati, cercando di presentare come un’innovazione ciò che è, nei fatti, una continuità inevitabile del sistema. La verità è semplice: la sanità umbra ricorre al privato accreditato da decenni, e anche gli attuali amministratori non possono farne a meno, soprattutto di fronte a liste d’attesa ormai fuori controllo a causa della loro incapacità di gestione, e a una mobilità passiva che pesa come un macigno sul bilancio regionale”.
“Se davvero si fosse voluto riaffermare il primato del pubblico – osservano i consiglieri di opposizione -, non ci sarebbe stato bisogno di una delibera che apre a ulteriori accordi con il privato, né di lunghe spiegazioni postume per provare a rassicurare l’opinione pubblica. Al contrario, questo atto dimostra che la sinistra governa con gli stessi strumenti che ha sempre contestato, e che senza il contributo delle strutture accreditate la sanità umbra rischia di non reggere. Noi – spiegano - abbiamo sempre sostenuto che integrazione pubblico–privato è necessaria per abbattere le liste d’attesa e garantire cure tempestive, mentre la sinistra prima ha inscenato crociate ideologiche e ha addirittura creato la lista ‘sanità pubblica’ alle elezioni regionali, mentre oggi si scopre improvvisamente paladina della complementarità. Chissà cosa ne pensano i candidati di ‘Sanità pubblica’ di questa inversione di rotta della sinistra al governo regionale”.
“Quanto al recupero della mobilità attiva rispetto alla passiva – continuano -, al tempo caratteristica dell’ospedale di Terni, la furbizia della Proietti nel rinviare fra venti anni tale realizzazione, mentre fervono interventi palliativi che bruciano decine di milioni di euro, una sorta di accanimento terapeutico sulla struttura più obsoleta di tutta l’Umbria, costituisce la cartina di tornasole della ennesima grande, grossa bugia nei confronti di duecentomila cittadini trattati da serie C. Gli umbri meritano meno ipocrisia e più risultati: non servono proclami – concludono i consiglieri regionali di opposizione -, ma una sanità che funzioni davvero e riduca concretamente le liste d’attesa. Su questo continueremo a incalzare la Giunta, smascherando ogni tentativo di propaganda”.
Nota dei Gruppi di centrodestra e civici