MirkoRossi(ASI-UNWEB) Perugia - L’aeroporto San Francesco d’Assisi ha registrato una crescita importante negli ultimi anni, grazie anche all’impegno della precedente giunta regionale. Oggi, però, sembrano emergere segnali di rallentamento. Qual è la vostra posizione e perché avete deciso di convocare questa conferenza stampa?                                                                                              

La giunta precedente, con l’assessore Melasecche e la presidente Tesei, aveva investito sull’aeroporto, portando i passeggeri da circa 100.000 a 150.000. Ora, nonostante l’interesse delle compagnie aeree ad aumentare le rotte, la nuova giunta sembra fare marcia indietro. Questo potrebbe causare una riduzione dei voli, soprattutto nella stagione estiva. Abbiamo tempo fino al 31 per dialogare con il vettore interessato, che ha proposto nuove rotte. Serve una risposta forte e tempestiva dalla Regione.

Durante la presentazione con il CEO di Ryanair, tutte le istituzioni sembravano favorevoli a un piano di espansione. La proposta prevedeva il raddoppio delle rotte e la sosta notturna di due aerei a Perugia, con ricadute economiche e occupazionali. Quali sono le vostre preoccupazioni e cosa chiedete concretamente alla Regione?

Dormire gli aerei a Perugia significa attivare un indotto: turisti che mangiano, visitano, comprano. È una ricchezza per tutti. L’aeroporto “San Francesco” è circondato da mete turistiche come Spoleto, Orvieto, la Cascata delle Marmore. Inoltre, più voli significano anche più turni di lavoro e più occupazione. Chiediamo alla Regione di non perdere questa occasione e di intervenire per garantire continuità e sviluppo.