Conferenza stampa Testo unico cultura 4(UNWEB) - Perugia,   Con l'obiettivo di fare della cultura un motore di crescita per la comunità sociale ed economica, la Giunta regionale dell'Umbria ha preadottato il disegno di legge sulla cultura e l'impresa culturale ecreativa.

Il testo si configura come una delle più importanti riforme della cultura mai realizzate in Umbria e, ponendosi in linea con i principi di sviluppo sostenibile dell'Agenda 2030, candida la regione a diventare un laboratorio pilota di sperimentazione e innovazione nelle politiche culturali.

Il nuovo disegno di legge opera un profondo riordino e semplifica il quadro normativo, abrogando 10leggi datate e definanziate e adottando una prospettiva triennale, puntando a creare nuove opportunità per le imprese culturali e a raddoppiare il budget dedicato spaziando in numerosi ambiti: dal patrimonio (materiale e immateriale) allo spettacolo dal vivo, dall'arte contemporanea alla promozione della lettura e dell'editoria, fino alla rigenerazione urbana, l'architettura, il design e il welfare culturale.

La riforma introduce anche strumenti operativi innovativi come l'Osservatorio regionale della cultura, un Laboratorio permanente per una Regione creativa e la Banca Dati delle imprese coordinata con il ministero della Cultura.

Tra i principi guida figurano l'accessibilità universale, il pluralismo, il supporto a innovazione e imprenditorialità, il sostegno a progetti di rete e di territorioe un chiaro focus sui giovani e sulle pari opportunità.

Il finanziamento delle attività è garantito dall'istituzione del "Fondo regionale per la cultura", con un accantonamento di 1 milione 500 mila euro per ciascuno degli esercizi 2026 e 2027, che si aggiunge ai fondi già stanziati (circa 1 milione 460 mila). A queste concorrono inoltre le risorse comunitarie e statali assegnate alla Regione Umbria per Programmi, Interventi, Azioni, in ambito cultura.

Questo per supportare meglio e programmare sulla lunga durata le realtà che da anni lavorano sul territorio con risultati di qualità e impatto sulle comunità e per aprire a una nuova platea di soggetti imprenditoriali e non profit.

"Oggi compiamo un passo decisivo per la cultura in Umbria – ha dichiarato la presidente Stefania Proietti – Per noi è un tema così importante che abbiamo voluto affidarne la delega al vicepresidente, e la partecipazione di oggi conferma la bontà di quella scelta. L'Umbria è oggi la prima regione in Italia per attività culturali e spettacoli, un risultato che riconosce il lavoro dell'intero sistema e dimostra come cultura ed economia crescano insieme. Siamo inoltre la Regione che ha scelto di adottare un Testo Unico per la Cultura e l'Impresa Creativa: una riforma che semplifica, unifica e offre finalmente un solo punto di accesso a sostegni e opportunità. Ci auguriamo che questo modello possa essere seguito anche da altre Regioni. Un ruolo centrale in questo testo è  dedicato anche ai giovani – ha aggiunto la Presidente - con la loro energia creativa e la loro crescente partecipazione agli spettacoli dal vivo. A loro e non solo a loro, dedichiamo strumenti e residenze artistiche, che speriamo possano attrarre talenti anche da fuori regione. Vogliamo un'Umbria che non solo produca cultura – ha detto in conclusione Stefania Proietti - ma che attiri e faccia crescere artisti, creativi e professionisti: una regione che diventi, a pieno titolo, la casa delle arti".      
     "La cultura è un diritto, non un privilegio, ed è fondamentale che sia accessibile a tutti – ha sottolineato il vicepresidente della Regione Umbria con delega alla Cultura, Tommaso Bori – così come è fondamentale riconoscere il lavoro degli operatori culturali, che non possono essere sottopagati né vivere nel precariato. La preadozione di questo disegno di legge – ha spiegato l'assessore - conferma la volontà di fare della cultura un motore essenziale per la crescita dell'Umbria. Una legge che pone 'il futuro come bene culturale', si allinea all'Agenda 2030 e valorizza il patrimonio materiale, immateriale, il paesaggio e le nuove imprese creative.     
     Introduciamo una programmazione triennale – continua Tommaso Bori - con piani annuali che danno stabilità agli operatori, mettiamo la partecipazione al centro con tavoli interistituzionali e un Laboratorio creativo regionale, e rendiamo il welfare culturale una politica pubblica stabile basata sull'accessibilità universale. Non solo: rafforziamo i Patti di lettura, sosteniamo librerie e biblioteche nelle aree interne, attiviamo per la prima volta l'Art Bonus in Regione e introduciamo politiche innovative per arte contemporanea, design, architettura, rigenerazione urbana e spazi culturali. Introduciamo anche una Banca Dati per le imprese culturali e creative, con particolare attenzione ai giovani, e un Osservatorio Regionale per monitorare l'impatto delle politiche. Per fare tutto questo raddoppiamo le risorse regionali: da 1,5 a 3 milioni di euro, che si aggiungono alle risorse nazionali ed europee.  
     Questa legge è la nostra 'Chiamata alle Arti' – conclude l'assessore - ma non la scriviamo da soli, non è un testo calato dall'alto: è un invito a contribuire, a partire dalla partecipazione pubblica del 28 novembre a Terni, per fare dell'Umbria un laboratorio nazionale di innovazione culturale".

In dettaglio, le azioni:

Beni culturali (materiali e immateriali)

Il patrimonio materiale – fatto di istituti e luoghi della cultura, paesaggi, archivi, musei, collezioni, biblioteche - viene interpretato in stretta relazione con il patrimonio immateriale, che include pratiche, rievocazioni, riti, memorie, forme espressive e saper fare tramandati nel tempo.

La legge riconosce che la forza culturale dell'Umbria risiede proprio nell'intreccio di questi due livelli: la densità della storia e la vitalità delle culture locali che ancora oggi animano borghi, città e territori rurali.

Spettacolo: l'obiettivo è sostenere le manifestazioni di rilevante interesse e i progetti di produzione di elevato livello qualitativo nei settori del teatro, della danza e della musica, favorendo la multidisciplinarietà e i linguaggi dello spettacolo contemporaneo. Si promuove la cooperazione verso le giovani generazioni e si sostiene il sistema regionale delle residenze artistiche.

Imprese culturali: sono previste misure specifiche di accompagnamento, formazione all'imprenditoria e la concessione di contributi e incentivi su linee strategiche annuali. Un focus importante è dato dalle attività che concorrono alla riattivazione e al riuso degli spazi dismessi e inutilizzati, anche tramite contributi in conto capitale per il recupero e l'ammodernamento di spazi destinati ad attività culturali.

Promozione lettura/editoria: Il Piano regionale per la lettura e l'editoria supporta la produzione editoriale locale, la partecipazione degli editori umbri a manifestazioni nazionali e internazionali, e le librerie indipendenti di qualità, con la realizzazione di Umbrialibri.

Arte contemporanea e formazione: Si prevedono interventi regionali per l'arte contemporanea, sostenendo la produzione di artisti visivi, architetti e designer contemporanei (con attenzione ai giovani, alle nuove tecnologie e alle residenze d'artista) e i progetti di arte pubblica. Per la formazione culturale, si promuove il perfezionamento nelle discipline dello spettacolo e si incentivano attività bandistiche, corali e strumentali.

Rigenerazione a base culturale e welfare culturale: La legge riconosce la rigenerazione a base culturale come strumento di sviluppo sostenibile dei territori, capace di restituire senso e funzione a spazi pubblici, beni dismessi e territori marginali attraverso pratiche artistiche e partecipative. La cultura diventa leva di coesione sociale e innovazione civica, generando nuove forme di comunità e cura dei luoghi. In questa prospettiva, il welfare culturale è inteso come diritto di cittadinanza: la partecipazione alle attività culturali contribuisce al benessere individuale e collettivo, promuovendo inclusione, salute e qualità della vita.