12755238 10153353279396709 2141292071 o(ASI) Perugia. “Il quartiere di Madonna Alta rappresenta una delle principale porte d’ingresso a Perugia, essendo attraversato dalle più transitate arterie viarie della nostra città. Ogni mattina transitano per via Pievaiola, via Cortonese e via Settevalli oltre 50mila veicoli privati e mezzi pubblici diretti a Fontivegge e al centro storico, senza contare il traffico veicolare del resto della giornata. Questi dati rendono evidente la necessità di interventi per viabilità, smog e aree verdi: non servono spot improvvisati, ma progettualità vere per Madonna Alta.


Dopo aver definito a mezzo stampa “tutte sciocchezze” le problematiche che abbiamo sollevato sul progetto della viabilità di Madonna Alta, di cui ancora non si trova traccia in alcun atto ufficiale, apprendiamo che l’assessore Calabrese ha cambiato idea: è intenzionato a rivedere il progetto della cosiddetta “bretella” di Madonna Alta dopo un breve summit con alcuni residenti della zona convocati ad personam. Evidentemente neanche tra i “convocati” è stata trovata sponda per questo pessimo progetto. Chi come noi è abituato a partecipare ad incontri pubblici ed ampi confronti con i cittadini sa perfettamente che l’idea di una bretella stradale, che va a deturpare un’area verde cittadina, non troverà mai il consenso dei residenti. Soprattutto sembra paradossale che per ridurre i problemi dello smog si pensi di eliminare un’area verde.
Non c’è alcun bisogno che l’assessore si avventuri nella ricerca di soluzioni alternative e più valide rispetto alla sua proposta, se si vuole risolvere il problema occorre regolare al meglio tre incroci: va rimosso l’impianto semaforico non solo tra via Martiri dei Lager e via Settevalli, ma anche quello tra via Baracca e via della Madonna Alta (nei pressi del palazzo Unicredit). Basta seguire l’esempio virtuoso dell’eliminazione del poco distante incrocio semaforico in prossimità dei palazzi di Lucertini e del Distretto socio-sanitario: dove prima lunghe code e inquinamento sia atmosferico che acustico erano all’ordine del giorno, da qualche anno la rotonda, ben progettata e abbellita con opere di arredo urbano e verde, permette un deflusso ordinato delle auto in uno dei punti nevralgici della città anche nelle ore di punta.
Stessa soluzione si può impiegare anche per mettere in sicurezza il terzo incrocio, quello di immissione tra via Tuzi e via Settevalli. Con questi semplici interventi, in parte già finanziati dai fondi regionali, si ha una soluzione migliore e meno impattante per i residenti del quartiere. Non serve sottrarre spazio alle aree verdi già attrezzate ed incrementare l’asfalto, ma è necessaria una progettualità di lungo respiro e valutazioni serie sull’impiego del suolo.
Particolare attenzione va posta alla realizzazione di un altro importante intervento nel quartiere di Madonna Alta: la riqualificazione dell’ex-villa Nanni all’interno del parco Chico Mendez.
L’abbattimento degli edifici interni all’area verde, la bonifica dall’amianto presente sulle coperture, l’acquisizione di quasi 5mila metri quadri di nuovo parco pubblico sono azioni che noi abbiamo fortemente voluto e perseguito, anche con il nostro voto in Consiglio Comunale.
L’amministrazione comunale deve, però, vigilare sul progetto di riqualificazione di villa Nanni che deve essere compatibile con il contesto di parco pubblico in cui insiste l’edificio, garantendo anche la sicurezza ai frequentatori dell’area verde rispetto alla strada che si sta realizzando. Questa non deve mettere in pericolo i frequentatori dei percorsi ciclo-pedonali, soprattutto anziani e famiglie con bambini. È necessario che la destinazione del nuovo edificio non comporti un continuo traffico veicolare nell’area e che la via di collegamento rispetti tutti i presidi di sicurezza quando interseca i percorsi ciclo-pedonali.
Condividiamo, infine, le sollecitazioni provenienti dalle associazioni territoriali che hanno in gestione i parchi della zona: come previsto dalla progettualità, a fianco dell’intervento di riqualificazione privata dell’ex-villa Nanni, è necessario procedere alla realizzazione di una struttura socio-aggregativa a servizio del parco, dei residenti del quartiere e dei suoi fruitori”.