BENDA 20210424 193932 0038(UNWEB) Chiamiamolo subito: la prestazione di questa sera all'Eurosuole Forum è stata di tutt'altro tenore rispetto a quella di gara 3, ma non è bastato. La Lube Civitanova era fortemente determinata a chiudere i giochi per la conquista dello scudetto (che si aggiunge a quella della Coppa Italia in inverno), il sesto della sua ultratrentennale storia, e ci è riuscita, esibendo maggior cattiveria nei momenti più importanti di un contesto più o meno equilibrato.

I ragazzi di Gianlorenzo Blengini, chiamato dal patron Giulianelli per raddrizzare una barca che ha fortemente rischiato di andare alla deriva dopo lo stop in Champions, hanno vinto per tre set a uno (che è anche il punteggio con cui si chiusa questa serie di finale) dimostrando nel suo complesso di essere la squadra in assoluto più forte di tutti. C'è anche un altro record che i biancorossi hanno eguagliato: vincere il tricolore per due anni di fila. Un impresa che non si registrava dai tempi della Sisley Treviso dei primi anni 2000, che ne conquistò addirittura tre consecutivi. I Block Devils, alla loro ultima occasione per guadagnare la bella, hanno esibito un grande coraggio, ma alla fine hanno dovuto cedere. Rimarranno impresse due immagini: il punto finale di Luciano De Cecco e le lacrime di Aleksandar Atanasijevic, che dopo otto anni stupendi torna al Belchatow. Peccato, ma da domani sarà già futuro.

LE CIFRE - Il risultato farebbe pensare ad un monologo o quasi, ma in realtà le differenze sono davvero minime. La chiave della partita è stata la migliore concretezza dei campioni nei momenti più importanti, anche se in attacco anche Perugia si è fatta valere (56% vs 55%). In ricezione meglio i Block Devils (38% vs 35% dei padroni di casa) ma la vera differenza si è vista dai nove metri, con 6 aces a 3. Sorridono ai bianconeri anche i muri (8 vs 7), ma purtroppo sono solo statistiche. Uomo partita e trascinatore è Osmany Juantorena, 19 punti di cui 3 in battuta e uno a muro. Grandi anche le percentuali: 44% in ricezione e 48% in attacco. Un campione su cui la nazionale deve assolutamente contare in vista delle prossime olimpiadi.

LA PARTITA - Nessun cambio tra i sestetti base: si inizia con gli attacchi che hanno la meglio sulle rispettive difese. Quando una di queste riesce a tenere Atanasijevic confeziona il primo allungo (4-6). Anche il muro bianconero sembra essere in una buona giornata: Solè riesce a fermare Simon (5-8). Il cubano va in battuta e azzecca una serie importante che permette alla Lube di pareggiare (9-9). Il muro di Juantorena su Leon cambia tutto (13-11): non c'è più gara ed il primo set si chiude con il tocco di Anzani deviato. 25-20 e partita già in salita.

Tuttavia Perugia prova a reagire con orgoglio con Russo e Leon (buono il muro su Leal, pure lui al passo d'addio, direzione Modena, per il 2-4). Plotnytskyi però non concretizza un alzata tutt'altro che impeccabile di Travica e la situazione diventa nuovamente difficile (9-7). Leal e Rychlicki non sbagliano e Civitanova schizza in avanti (14-9). C'è da trovare nuove risorse e i Block Devils riescono nell'intento: Bata e Plotnytskyi ritrovano la parità (15-15) e quest'ultimo è protagonista suo malgrado di un episodio controverso, e cioè una discutibile palla accompagnata che comporta il 18-16 per i cucinieri. Il neo entrato Ter Horst trova la forza per pareggiare ancora (18-18). I padroni di casa però mostrano maggior concretezza e Osmany chiude per il 25-22.

Più che mai con le spalle al muro la Sir è chiamata ad uno sforzo pressoché sovrumano: Leon prova a caricarsi i compagni stoppando Rychlicki per il 7-9. Il Re si ripete su Simon (14-16). Rychlicki però fa centro dai nove metri ed è tutto da rifare. Ter Horst e Atanasijevic cercano di far capire però che non molla nessuno (18-22). Il primo tempo di Solè, che chiude sul 21-25, potrebbe essere importante a livello psicologico, per lo meno si spera.

Atanasijevic e Leon (a muro su Rychlicki) tentano di suonare ancora la carica (2-5), ma l'ex Anzani non è disposto a fare sconti e mura due volte (8-8). Sempre Leon prova a tenere avanti i suoi (13-14), ma Rychlicki è bravo a chiudere uno scambio lungo e a pareggiare (14-14). Osmany va al servizio ed il suo turno è a dir poco devastante: protagonista Leal, con uno dei suoi colpi preferiti, il mani out da posto 4 (20-14). Perugia prova un ultimo disperato assalto con Travica e Plotnytskyi (21-19), ma è tutto inutile. De Cecco, con una giocata che i Sirmaniaci hanno visto varie volte al Pala Barton, mette giù il pallone dello scudetto. Assolutamente meritato.

LUBE CIVITANOVA – SIR SAFETY CONAD PERUGIA 3-1

Parziali: 25-20; 25-22; 21-25; 25-21

CIVITANOVA: Juantorena 19, Simon 9, Rychlicki 17, Leal 16, Anzani 10, De Cecco 1, Balaso (libero 32%), Kovar, Marchisio, Diamantini, Hadrava. Non entrati Larizza (libero), Falaschi, Yant. All. Blengini

PERUGIA: Russo 5, Atanasijevic 16, Leon 17, Solè 11, Travica 1, Plotnytskyi 10, Colaci (libero 31%), Piccinelli, Ricci, Ter Horsr 3, Zimmermann, Muzaj. All. Fontana

ARBITRI: Cesare - Zanussi

Durata set: 28', 29', 28', 32'. Totale 1 h e 57 min

Civitanova: battute sbagliate 18, ace 6 (3 Juantorena, 1 Rychlicki, 1 Simon, 1 Anzani), 35% ricezione (17% perfetta), 56% attacco, muri 7 (1 Juantorena, 1 Leal, 2 Simon, 3 Anzani) errori 6

Perugia: battute sbagliate 17, ace 3 (2 Leon, 1 Russo), 38% ricezione (23% perfetta), 55% attacco, muri 8 (4 Leon, 3 Solè, 1 Russo), 5 errori

NOTE: gara giocata a porte chiuse