la nazionale femminileCi sarà un incontro giovedì 7 aprile alla Club House di Perugia

(ASI) PERUGIA – Giovedì 7 aprile, alle ore 18, presso la sede del Rugby Cus Perugia (la Club house di Pian di Massiano), è in programma uno degli incontri di sensibilizzazione tenuti dal personale “Loto Onlus”, l’associazione che lotta contro il tumore ovarico, presso le squadre di rugby partecipanti al Campionato nazionale di serie A femminile. Saranno presenti Maria Cristina Tonna, responsabile del settore femminile ed ex giocatrice del Rugby Ragazze Perugia, ed Erika Mordi per Lotus. Alle 21 l’incontro sarà replicato a Cortona in virtù del fatto che le Donne Etrusche, la squadra che milita appunto nel campionato di serie A, è formata dai settori femminili di Perugia e Cortona.

“Donne d’Azione” è il nome dell’iniziativa nata grazie alla partnership tra l’associazione no profit e la Federazione Italiana Rugby.

Il tumore ovarico è definito “killer silenzioso” in quanto i primi sintomi si avvertono quando la patologia è già in uno stato avanzato, per questo la sensibilizzazione delle donne e la diffusione di più informazioni possibili è una delle mete di Loto Onlus, l’associazione che da anni si batte contro il tumore ovarico.

Ad aiutarla nel raggiungere questa meta, è scesa in campo anche la Federazione Italiana Rugby che insieme allo Staff di Loto Onlus ha organizzato Donne d’Azione: incontri presso tutte società sportive delle squadre di serie A femminile per parlare, dare informazioni, consigli sulla salute della donna in generale, soffermandosi sulla patologia oncologica ovarica nello specifico.

“Gli incontri informativi nelle varie sedi – afferma Maria Cristina Tonna - hanno come scopo una maggiore e migliore informazione circa le patologie femminile, in questo caso il tumore ovarico. Spesso si ha paura anche solo di sentir parlare delle malattie, se riusciremo a fare squadra così come in campo, sono certa che tutto farà meno paura. Sappiamo quanto sia importante riconoscere i sintomi di queste malattie e come lo sia ancor di più una diagnosi precoce. Non solo le atlete saranno coinvolte, ma tutta la comunità che gravita intorno alla società sportiva: dalle mamme di piccoli rugbisti, alle mogli dei giocatori fino alle donne che vorranno partecipare agli incontri ed entrare in contatto con il personale Loto presente in ogni appuntamento. Siamo lo sport del sostegno, in campo e nella vita quotidiana”.