WhatsApp Image 2020 09 14 at 12.44.18 3Un video realizzato dalle insegnanti della struttura di Oncoematologia di Perugia

(UNWEB) Perugia. Parte della scuola dell'ospedale di Perugia un messaggio di speranza per i piccoli pazienti che ogni anno affrontano il lungo e difficile percorso della malattia oncoematologica. In occasione della semplice cerimonia di apertura dell'anno scolastico della scuola interna "I coniglietti bianchi", le insegnanti Catia D'Andrea, Raffaella Massicci e Melania Scarabottini, hanno realizzato e presentato un video con le testimonianze dei tanti ragazzi guariti, oggi tornati a frequentare la scuole nei centri di residenza. Erano presenti alla inaugurazione, con il direttore sanitario dell'Azienda ospedaliera Simona Bianchi e il direttore della struttura di Oncoematologia pediatrica Maurizio Caniglia, il dirigente scolastico dell'Istituto comprensivo V di Perugia, Fabio Gallina. Proprio Gallina ha voluto soffermarsi "sulla passione e l'impegno che le insegnanti mettono nella loro attività quotidiana". " Questa è una scuola speciale, dove occorrono doti speciali, professionali e umane", ha sottolineato il dirigente scolastico. Il direttore sanitario Simona Bianchi ha colto l'occasione per approfondire " l'importanza per i piccoli pazienti di proseguire l'attività scolastica e mantenere così la mente impegnata, con ricadute positive anche nel percorso di cura". " I nostri pazienti sono un esempio per tutti gli studenti - ha sottolineato il direttore Caniglia -: operano sul fronte terapeutico e scolastico per ottenere un doppio e faticoso risultato, ma sempre con positività ha ricordato". Toccante, come riferisce una nota dell'ospedale, la testimonianza di Melania Scarabottini, coordinatrice e referente regionale per i progetti di istruzione domiciliare dell'istituto: " Opero in questa scuola da molti anni, ma è sempre un'emozione forte. Riprendere poi le lezioni in presenza, dopo sei mesi durante i quai siamo stati vicino ai ragazzi solo on line, ci ha reso felici. Il compito dell'insegnante resta quello di avvicendarsi con i sanitari per rendere la permanenza in ospedale meno traumatica possibile".