de luca foto(UNWEB) Perugia. Come Presidente del Comitato di controllo colgo favorevolmente la disponibilità della maggioranza a riferire nel Comitato per il controllo e la valutazione. Al fine della prosecuzione dei lavori e della libertà di espletamento del mandato dei componenti e dei consiglieri tutti, risulta imprescindibile che venga fornita la documentazione già richiesta, preparata e prodotta ma inspiegabilmente ferma negli uffici.

L'approccio di una parte minoritaria ma dominante della maggioranza che continua a negare e manipolare il problema, quella che continua a parlare di "ricostruzioni giornalistiche parziali e distorsive", è il più grande ostacolo al ripristino di un clima distensivo ed utile ai lavori dell'Assemblea. È bene precisare che la disponibilità alla discussione nella sede istituzionale del Comitato non è assolutamente avvenuta "sin da subito" ma è maturata solo esclusivamente dopo le nostre denunce sulle continue violazioni delle normali regole della democrazia e delle leggi sulla trasparenza. Una disponibilità ostentata dopo una lunga catena di rifiuti, non ultimo quello di ieri. Motivo per cui quasi tutti i consiglieri di minoranza hanno abbandonato l'aula, non certo per venir meno al loro dovere di fare opposizione.

È bene chiarire, inoltre, che l'intervento della magistratura contabile è di gran lunga successivo alle richieste di accesso agli atti avanzate dai consiglieri e alla discussione stessa avvenuta nel Comitato, arrivando diversi giorni dopo rispetto alla seduta interrotta per abbandono della maggioranza. Come è bene chiarire che rispondere di fronte ad una richiesta di acquisizione documentale da parte di un organo giudiziario non è una facoltà ma un obbligo. È dunque assolutamente non corrispondente al reale svolgimento dei fatti sovrapporre questioni che per merito e competenza devono rimanere assolutamente distinte e separate, nonché sostenere che i ritardi, i rifiuti, i "ti facciamo saltà il comitato" possano essere conseguenza accidentale delle indagini.

In conclusione il rilascio della documentazione che spetta di diritto ai consiglieri è condizione imprescindibile per poter formulare richieste di chiarimento e affrontare consapevolmente la discussione. Perchè non sono state fatte ulteriori verifiche di attendibilità ma soprattutto perchè i test non sono stati restituiti dopo i risultati della sperimentazione? Perchè questi test non sono stati rispediti al mittente, ma invece sono stati utilizzati nella zona rossa di Giove escludendo aprioristicamente i soggetti risultati negativi dalla controprova del tampone, alla luce del falso negativo su due riscontrato dall'Azienda Ospedaliera di Perugia nella sperimentazione iniziale? Perché si è proceduto a una procedura negoziata senza previa pubblicazione del bando con una sola azienda contattata (questo agli atti) quando tale prodotto è stato acquistato da amministrazioni di mezza Italia altrove a minor prezzo, spendendo circa 150.000 euro in più rispetto all'Ospedale Cotugno di Napoli? Come mai non si è proceduto all'espletamento di una gara coinvolgendo anche l'Istituto Superiore di Sanità o il Ministero per un supporto scientifico?