A disposizione dell’Ente fondi che permetteranno di anticipare tanta operatività e serviranno a far fronte alla bolla speculativa
L’assessore Marco Morelli: “Un risultato importante, ottenuto senza nessun aumento dei costi dei servizi per i cittadini”

(UNWEB) GUBBIO  - E’ stato approvato ieri pomeriggio dal Consiglio Comunale riunitosi a Palazzo Pretorio il Bilancio di Previsione 2022. Un risultato importante, che, come spiega lo stesso assessore al Bilancio e allo Sviluppo Economico Marco Morelli, vede “un milione e mezzo di euro di entrate in più rispetto allo scorso anno, quando, a causa del protrarsi della pandemia, ci siamo dovuti mantenere cauti: oggi questi numeri ci garantiscono una maggiore capacità di spesa che ci consentirà anzitutto di mettere in sicurezza il Comune, destinando liquidità a debiti pregressi dell’Ente (come gli espropri di via Leonardo da Vinci, una vicenda risalente agli anni ‘80, o la discarica) e di far fronte in tempi ancora più rapidi a tutte le necessità operative. Non solo: considerati gli aumenti fortissimi di luce, gas e delle altre utenze, se l’attuale bolla speculativa non dovesse rientrare prevediamo per l’Ente costi di 500mila euro superiori alle previsioni. Grazie ai numeri virtuosi del Bilancio di Previsione siamo riusciti ad accantonare circa 150 mila euro da destinare proprio a questi eventuali aumenti. I costi dei servizi per le cittadine e i cittadini, invece, non aumenteranno, così come non aumenterà la TARI, la tassa sui rifiuti destinata a finanziare i costi relativi al servizio di raccolta e smaltimento, pur essendo tra le più basse di tutta l’Umbria”.
Anche il sindaco di Gubbio Filippo Stirati si dice “particolarmente soddisfatto e contento di aver approvato questo bilancio in forte anticipo rispetto alla data di scadenza, prevista per il prossimo 31 di marzo: questo ci consente di anticipare tanta operatività del Comune e dimostra la solidità dell’Ente e dei suoi conti. Penso, tra le altre cose, alla Gubbio Cultura in sostanziale equilibrio, al mutuo per il parcheggio di San Pietro, ai grandi interventi sociali per le categorie più svantaggiate e più in difficoltà”.


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