(UNWEB) Gubbio. La Regione Umbria vanta un patrimonio storico-artistico unico al mondo che trova le sue radici culturali dall'incontro di migrazioni indoeuropee e popolazioni già sussistenti in epoca pre-indoeuropea. «La popolazione umbra è ritenuta la più antica d'Italia, si crede infatti che gli Umbri fossero stati chiamati Ombrici dai Greci perché sarebbero sopravvissuti alle piogge quando la terra fu inondata. È attestato che gli Etruschi sottomisero trecento città umbre». Così Plinio il Vecchio (Naturalis historia, III, 112-113) descrive l'origine del nome degli Umbri, attestando di fatto la loro presenza in un periodo antecedente agli altri popoli italici.

La proposta di legge sulla "Promozione della conoscenza delle antiche culture umbra ed etrusca e valorizzazione del patrimonio archeologico pre-romano" nasce proprio dall'idea di trasformare questo immenso patrimonio storico-artistico-ambientale in un'opportunità, attraverso l'utilizzo di risorse di fondi europei in coerenza con la programmazione regionale comunitaria ed eventuali risorse destinate allo scopo dal Ministero della Cultura, dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza o da altre istituzioni o enti pubblici e privati. Prima della colonizzazione romana, l'Umbria vantava già la presenza millenaria di città e insediamenti. L'idea è quella di valorizzare le antichissime radici del popolo umbro con due itinerari turistici delle città e degli insediamenti etruschi e umbri, sostenere e finanziare attività di scavo che vadano ad arricchire questo immenso patrimonio, promuovendo ricerca e pubblicazioni scientifiche sul nostro territorio istituendo un'anagrafe unica consultabile dei reperti provenienti dai siti umbri. Uno spazio particolare è riservato a progetti di archeologia sperimentale.


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