metrobus2(UNWEB) Perugia. Si è svolto nella serata di venerdì 15 marzo presso il teatro Brecht di San Sisto l’incontro con la cittadinanza per illustrare caratteristiche e vantaggi del progetto per la realizzazione del Metrobus “un nuovo modo di vivere la città”.

Sono intervenuti, nel corso della serata il sindaco Andrea Romizi, l’assessore all’Urbanistica Margherita Scoccia, la dirigente U.O. Mobilità Margherita Ambrosi, la consigliera Cristiana Casaioli, il consulente del sistema Metrobus Stefano Ciurnelli.

I lavori sono stati moderati da Simona Cortona, responsabile della comunicazione del Comune di Perugia. Presenti in sala anche l’assessore ai lavori pubblici Otello Numerini ed i consiglieri Nicola Volpi e Michele Cesaro.

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Nel dare il benvenuto ai presenti Simona Cortona ha spiegato che nel corso del tempo l’Amministrazione comunale ha portato avanti numerosi progetti di riqualificazione e valorizzazione urbana improntati al tema della sostenibilità. Ciò con l’obiettivo di costruire una città dinamica, innovativa ed attenta alle esigenze dei cittadini, comprese quelle legate alla mobilità. In questo percorso si colloca il Metrobus, sistema innovativo che ha l’ambizione di segnare una svolta dal punto di vista trasportistico favorendo l’intermodalità con gli altri sistemi presenti in città (minimetrò, treno, autobus, bicicletta).

La responsabile della comunicazione del Comune ha informato i cittadini che, con l’imminente approvazione del progetto esecutivo, il sito ufficiale di Metrobus verrà implementato; verrà inoltre inviata la newsletter a tutti coloro che aderiranno e sarà disponibile un call center per fornire tutte le informazioni utili.

Il primo relatore della serata è stata la consigliera Cristiana Casaioli, già assessore alla mobilità nella scorsa consiliatura. Casaioli ha riferito che si è arrivati al Metrobus perché l’Amministrazione aveva pensato, con il pums, ad un piano per ridisegnare gli spostamenti in città, necessario per accogliere le richieste dei cittadini (tpl efficiente ed efficace) ed abbattere l’uso del mezzo privato, molto diffuso a Perugia. In questo contesto è emerso il Metrobus: si è scelto di attivarlo in una delle rete portanti della città (Pievaiola-Stazione) con un bacino di utenza di oltre 25mila cittadini e presenza nel tragitto di luoghi di grande interesse (ospedale-università-zona industriale). Si è optato per il metrobus per le sue caratteristiche tecniche (sistema di viaggio in parte in sede propria ed in parte promiscua ma con priorità di passaggio) per i costi e tempi di realizzazione contenuti rispetto al tram e per un elemento determinante rappresentato dalla frequenza, decisiva per intercettare la richiesta. In conclusione Casaioli si è detta convinta che il BRT favorirà una svolta per i quartieri attraversati soprattutto se accompagnata da politiche volte ad incentivare l’uso del mezzo pubblico.

L’assessore all’urbanistica Margherita Scoccia ha riferito che un progetto come questo ha il vantaggio, tra gli altri, di recare con sé una correlata rigenerazione degli spazi che attraversa, nonché di servire e valorizzare luoghi per troppo tempo abbandonati a sé stessi (es. zona industriale Sant’Andrea delle Fratte). L’assessore ha rimarcato che il progetto di nuova mobilità non è fine a sé stesso perché si interseca concretamente in primis con il progetto di rigenerazione urbana che riguarderà San Sisto nell’ambito del quale, con Agenda Urbana, sarà possibile recuperare aree critiche sia pubbliche che private (teatro Foresi, complesso Le quattro stagioni ecc.) e valorizzare l’ampia “cinta” verde che circonda il quartiere. Quest’operazione, presentata recentemente alla cittadinanza, sarà in grado di dialogare con gli altri interventi rigenerativi in atto in città (Fontivegge, Ponte San Giovanni) e con quelli conclusi (San Marco) realizzando quei collegamenti tra quartieri prima separati tra loro. Agenda urbana, ha continuato Scoccia, rappresenta una grande occasione per San Sisto, trattandosi rispetto al pnrr di un sistema di finanziamento più dinamico che tende a favorire non solo la pianificazione urbanistica dei contenitori, ma anche delle funzioni contenute. Ciò significa mettere “a sistema” una città collegando concretamente tra loro i quartieri aumentando il livello della qualità della vita grazie a nuovi servizi ed al superamento delle “ferite” urbanistiche (ex Margaritelli a Ponte San Giovanni).

In questo processo di riconnessione tra aree si innesta il Metrobus, con le sue funzioni trasportistiche innovative.

A chiudere i lavori è stato il sindaco Andrea Romizi che ha parlato del Metrobus come di un sistema determinante nel percorso di connessione intermodale tra diversi mezzi di trasporto (treno, bus, minimetrò) in atto a Perugia. A questo proposito ha annunciato che a breve Comune di Perugia, Regione ed Rfi presenteranno congiuntamente i lavori, per 15milioni di euro, finalizzati a rigenerare l’immobile della stazione di Fontivegge, eliminando tutte le barriere architettoniche esistenti. Un progetto fondamentale per dare all’asse di Fontivegge quel ruolo intermodale che si sta costruendo e che è nelle idee dell’Amministrazione.

Parlando di Metrobus il sindaco ha riferito che si è partiti da una necessità: Perugia attualmente è tra le città che spende maggiori risorse per il trasporto pubblico locale (14 milioni), ma a ciò non ne corrisponde un adeguato utilizzo da parte della cittadinanza, visto che il Capoluogo è tra le città italiane con il maggior tasso di motorizzazione.

Per cambiare questa impostazione il Comune, dopo tanti anni, si è dotato di un piano urbano della mobilità sostenibile, la cui concretizzazione – ha chiarito – si avrà solamente dopo che la regione avrà bandito la gara per il trasporto. Ecco perché – ha voluto precisare il sindaco – è bene chiarire che a Perugia attualmente vige ancora il vecchio piano della mobilità risalente al 2006 e certamente superato. Quando si è costruito il pums si è compreso che per cambiare le cose e la cultura serviva introdurre un sistema innovativo e realmente attrattivo, basato sulla “frequenza” e non sui passaggi “ad orario fisso” perché questo aspetto fa la differenza in termini di appetibilità. Secondo carattere basilare del brt è la “preferenziazione” (viaggiare cioè su corsie riservate o con ordine di precedenza) perché ciò è garanzia di competitività. Terzo aspetto del Brt è la riconoscibilità/bellezza del sistema capace per questo di inserirsi con forza e dignità nel contesto urbano. Il brt non sarà però un sistema a sé, visto che dialogherà strettamente con gli altri mezzi di trasporto e con quegli interventi di rigenerazione urbana pianificati (San Sisto per 15 milioni di euro), in atto (Fontivegge) o già esistenti (Pincetto, Arconi a breve città del cioccolato al mercato coperto).

Il tutto in un’ottica di assoluta sostenibilità e di dialogo tra quartieri prima isolati l’uno dall’altro. Il sindaco ha rivolto un invito quindi ad accompagnare questi processi con un cambiamento culturale.

Infine Romizi ha tenuto a rimarcare che il progetto Metrobus è esempio di buona amministrazione: è stato progettato, grazie alle competenze presenti nel Comune di Perugia, ben prima della pandemia e del pnrr, grazie ad una visione ben precisa della città. Al momento opportuno, dunque, Perugia, una delle 14 città italiane ma unica di medio-piccole dimensioni ad ottenere risorse per un nuovo sistema di trasporto di massa, è stata pronta per intercettare finanziamenti importanti.

Ad illustrare i dettagli tecnici del sistema Metrobus sono stati la dirigente Margherita Ambrosi ed il consulente del sistema Metrobus Stefano Ciurnelli.

Il progetto Metrobus Perugia

La linea del Metrobus Perugia è prevista dal Piano urbano della mobilità sostenibile del Comune di Perugia, approvato nell’aprile del 2019 il cui fine è di soddisfare la domanda di mobilità delle persone e delle imprese in ambito urbano e di migliorare la qualità della vita.

L’opera è finanziata nel PNRR per una somma di circa 86,7 milioni (inclusi i mezzi) più circa 19,5 milioni dal Fondo Opere Indifferibili 2022 legati agli aumenti eccezionali dei prezzi dei materiali da costruzione, dei carburanti e dei prodotti energetici per un totale di 111milioni di euro. L’opera, nell’ambito del corridoio “Pievaiola-Settevalli”, collegherà Castel del Piano, San Sisto, ospedale e Fontivegge con un percorso di circa 12,5 km di lunghezza linea (25 andata e ritorno). Ventidue le fermate (distanza l’una dall’altra di 350 metri) comprese dal capolinea di via Fausto Luciani a Castel del Piano fino a quello in prossimità della stazione ferroviaria di Fontivegge. La linea, oltre a servire quartieri popolosi (Castel del Piano, San Sisto, Casenuove, Ponte della Pietra, via Settevalli, Bellocchio), tocca la zona industriale di Sant’Andrea delle Fratte, quella commerciale di via Settevalli, l’Ospedale di Perugia, il Dipartimento di Medicina e Chirurgia dell’Università di Perugia, gli uffici di via Martiri dei Lager e, infine, la stazione ferroviaria di Fontivegge. Con questo progetto la stazione di Fontivegge rafforzerà la sua vocazione di nodo d’interscambio strategico dei trasporti della città di Perugia.

Il sistema impiega (ne circoleranno 8 contemporaneamente dei 13 acquistati) bus autosnodati di vaste dimensioni (18 metri) e di grande capacità (circa 130 posti nonché 750 passeggeri/ora/direzione) a pianale totalmente ribassato, totalmente elettrici (ricarica presso il deposito) che viaggiano per circa il 40% del percorso in sede riservata e, per l’altra metà, in promiscuo con le auto. Il percorso è dotato di un sistema di semafori che agevola lo smaltimento delle code e dà la precedenza al Metrobus agli incroci e durante la reimmissione in carreggiata dopo una fermata, anche quando non viaggia su corsie riservate con elevata velocità commerciale (comprese le soste) pari a 20 km/h (quella dei bus tradizionali è di circa 12 km/h)

Metrobus è pensato per garantire intermodalità e connessione con gli altri mezzi di trasporto (treno, minimetrò, autobus, ma anche biciclette grazie alle velostazioni previste in alcune fermate strategiche della linea) e per ridurre l’uso dell’auto e l’inquinamento grazie ai mezzi utilizzati, a bassissimo impatto ambientale.

I numeri del progetto

Il percorso del Metrobus (andata e ritorno) è lungo 25 km (andata e ritorno); 22 le fermate per servire il territorio e per favorire l’intermodalità; 24 le intersezioni a priorità semaforica, 4 parcheggi di interscambio con oltre 2mila posti auto (uno verrà realizzato ex novo a Castel del Piano, gli altri sono già esistenti), 13 i mezzi elettrici che saranno impiegati (autosnodati a due casse, lunghi 18 metri e capacità di 130 passeggeri, con pianale integralmente ribassato a raso con i marciapiedi delle fermate e senza gradini all’interno). La popolazione residente servita lungo il percorso (entro 300 metri dall’asse della linea) è pari a circa 22mila cittadini, il numero di addetti entro 300 metri è di 16mila, la domanda giornaliera stimata è di 22.500 persone. Il servizio sarà fornito con orario prolungato (5.30-1 di notte), con frequenza di passaggio di massimo 10 minuti.

Le corsie preferenziali Metrobus hanno una lunghezza di 9,6 km (circa il 40% del tracciato andata e ritorno). Le velostazioni per il ricovero delle biciclette in corrispondenza delle fermate principali saranno sette: Castel del Piano, università, Settevalli, Piermarini, Fratte, ospedale Albinoni.

La realizzazione del Metrobus Perugia prevede anche interventi di riqualificazione urbana, che consisteranno nel rifacimento di asfalto stradale, nella realizzazione di nuovi marciapiedi e di percorsi ciclabili per la connessione delle velostazioni alla rete ciclabile in corso di attuazione.

Le fermate

Le pensiline di fermata saranno elementi distintivi del tracciato, (così come gli a impiegati) unici oggetti in elevato (3,3 metri), e quindi facilmente individuabili anche a distanza, anche grazie alla presenza di un totem di 5 metri.

Le fermate garantiranno un’accessibilità universale, avranno sistemi di infomobilità (emettitrice titoli di viaggio, pannello informativo statico, pannello informativo dinamico, pannello informativo tattile per i non vedenti) e videosorveglianza.

Le fermate di quartiere, tutte intermodali (parcheggi di scambio e piste ciclabili) sono pensate come vere e proprie piazze coperte, integrate con ulteriori servizi.

Punti di forza e vantaggi rispetto ad altri sistemi

–Costi di investimento più contenuti rispetto a una tramvia (mediamente 6 milioni euro/km contro i circa 45 milioni euro/km del tram); maggiore rapidità di realizzazione (circa 420 giorni); facilità di inserimento in contesti urbani, possibilità di estendere il sistema con infrastrutturazione progressiva, accessibilità diffusa e assenza di barriere architettoniche, costo di gestione del servizio paragonabile al trasporto su gomma convenzionale, riduzione del consumo di carburanti da fonti fossili; miglioramento della qualità dell’aria; riduzione dell’inquinamento acustico; interscambio “a marciapiede” con le altre linee di autobus.

Procedimento e tempi

La dirigente Ambrosi ha riferito che è in corso di definizione il progetto esecutivo, la cui approvazione è prevista per il mese di aprile. Essendo state anticipate le procedure di esproprio, è previsto l’avvio del cantiere entro l’estate 2024, previa “bonifica” delle aree interessate. Il Pnrr prevede quale termine massimo per la scadenza del finanziamento il mese di giugno 2026 entro cui, dunque, il sistema dovrà andare in esercizio con completamento dei lavori alla fine del 2025.

Stefano Ciurnelli, in conclusione, ha evidenziato che sono tre le caratteristiche principali del metrobus: materiale rotabile ad emissioni locali 0, prospettive offerte da una futura introduzione della guida autonoma, applicazione spinta di sistemi di ottimizzazione della circolazione. Il Brt è molto diffuso in tutti i continenti mondiali (partendo dal sud America) tanto da servire circa 30milioni di passeggeri al giorno.


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