Chemello Nardi Squadroni RuggeriEdizione da record con la partecipazione di 35 volumi inviati da grandi e piccole case editrici

Il vincitore della seconda sezione, riservata a componimenti in forma di lettera, sarà reso noto in occasione della cerimonia di premiazione che si terrà l’8 settembre a Monte del lago

(UNWEB) Magione.   – Il carteggio Paolina Leopardi, lettere (1822-1869) a cura di Elisabetta Benucci, Sesto Fiorentino, editore Apice Libri vince la prima sezione della XXI edizione Premio letterario “Vittoria Aganoor Pompilj” riservata all’edizione di carteggi. Per la seconda sezione, riservata a componimenti in forma di lettera, i primi tre classificati sono: Cristina Fumagalli di Corte Franca (Bs), Antonella Giueio di Roma e Clara Kaisermann di Mezzolombardo (Trento). il vincitore verrà reso noto in occasione della cerimonia di premiazione, Segnalate le lettere scritte da: Mauro Barbetti di Ancona, Alessandro Ghebreigziabiher e Diego Pulliero di Padova.

La giuria della prima sezione, composta da: Maurizio Tarantino (direttore Biblioteca Classense e MAR di Ravenna), presidente; Adriana Chemello (Università di Padova), Isabella Nardi (Università di Perugia), Mario Squadroni (Università di Perugia), Massimiliano Tortora (Università di Torino), Vanni Ruggeri (storico), Alessandra Tarquini (Università di Roma “La Sapienza”); si è riunita mercoledì 21 agosto per confrontarsi sui giudizi relativi ai numerosi carteggi ed epistolari, quest’anno 35, inviati dalle case editrici.

Dopo un attento esame, la giuria ha selezionato una terna ritenuta, a giudizio unanime, pregevole e di elevato interesse sia sul piano storico-documentario che sul piano filologico letterario: Paolina Leopardi, Lettere (1822-1869), a cura e con un saggio introduttivo di Elisabetta Benucci, Sesto Fiorentino, Editore Apice Libri, 2018; Gianna Manzini, «La voce non mi basta». Lettere a Giuseppe De Roberti e Emilio e Leonetta Cecchi, a cura di Alberto Baldi, Firenze, Società Editrice Fiorentina, 2019; «La conversazione più importante è quella con te». Lettere tra Luigi Meneghello e Licisco Magagnato (1947-1974), a cura di Francesca Caputo e E. Napione, Verona, Cierre Edizioni, 2018.

Dopo un’attenta comparazione tra i volumi selezionati, la giuria ha unanimemente deciso di premiare quest’anno il volume Paolina Leopardi, Lettere (1822-1869), curato da Elisabetta Benucci. Con questo riconoscimento, la giuria ha voluto contribuire anche a valorizzare la figura di Paolina Leopardi nella ricorrenza dei centocinquant’anni dalla sua morte.

“Attraverso un paziente e laborioso censimento presso archivi e biblioteche sia pubblici che privati condotto in Italia – spiegano i giurati –, la curatrice ha individuato ben 46 lettere inedite che sono andate ad aggiungersi alle 421 lettere già parzialmente edite in vecchie e datate pubblicazioni, spesso irreperibili. Anche le lettere già edite sono state, dove possibile, accuratamente confrontate con gli autografi originali. Delle lettere già edite, diverse erano state trascritte solo parzialmente, pertanto è stato necessario integrare le parti mancanti.

Il volume raccoglie e accorpa insieme, per la prima volta le corrispondenze di Paolina Leopardi, rendendole così fruibile ad un pubblico più ampio e non più ad una cerchia di pochi specialisti. Le lettere di Paolina ad alcune coetanee ed amiche ‘di penna’, nonostante le restrizioni imposte dalle rigide regole familiari [«Il commercio epistolare non è molto amato nella mia famiglia, o almeno non si vorrebbe che lo coltivassero i più giovani»], svelano una dimensione intima (assolutamente inedita), lumeggiando alcuni tratti della personalità di chi scrive, ma anche le convenzioni sociali del tempo storico che fa da sfondo al carteggio con le limitazioni e i divieti a cui la giovane donna doveva sottostare.

Le lettere di Paolina hanno un elevato valore documentario che consente di conoscere la rete di relazioni amicali e intellettuali poste in essere con determinazione e coraggio, e consente, nel contempo, di ricostruire la cartografia dei sentimenti di una generazione di donne duramente limitate nella loro espressione, oltre che nella libertà di movimento.

Meritevole di encomio la curatela attenta e intelligente realizzata da Elisabetta Benucci con le note esplicative e di commento, ma soprattutto con il ricco apparato di indici e repertori che agevolano il lettore e la lettrice consentendo un attraversamento mirato dell’imponente epistolario. Oltre all’indice dei nomi, abbiamo a disposizione un indice delle lettere e un indice dei destinatari. Utilissimo poi si rivela il repertorio dei destinatari con le informazioni biografiche essenziali sui destinatari delle lettere. Pregevole anche la puntuale e dettagliata biografia di Paolina Leopardi (1800-1869) che fa luce su episodi poco noti e sfata numerosi luoghi comuni sulla sorella del grande ‘genio’”.


 AVIS

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