SuarezaPerugia(ASI) Perugia - Dopo un po’ di quiete torna a parlarsi del discusso caso Suarez. Per l’ateneo perugino dell’Università per Stranieri arrivano i primi provvedimenti, che sconvolgono i vertici dell’università: sospensione di otto mesi per la Rettrice Giuliana Grego Bolli, il direttore amministrativo Simone Olivieri, la direttrice del centro linguistico Stefania Spina e il prof. Lorenzo Rocca.

Tra le motivazioni del provvedimento“il concreto ed attuale rischio che gli indagati, se non sottoposti ad idonea cautela, ripropongano condotte delittuose analoghe a quelle per le quali si procede, avendo mostrato di considerare l’istituzione di cui fanno parte e che rappresentano alla stregua di una res privata gestibile a proprio piacimento”. In base all’accusa emerge un potere arbitrario dei vertici di gestire l’università come una cosa propria. In base a tale provvedimento la Bolli che avrebbe dovuto terminare il suo mandato in primavera, di fatto chiude così la sua carriera da rettrice.

Non finisce qui, perché anche la Juventus ha le sue gatte da pelare. Avviso di garanzia anche per Fabio Paratici. Il reato ipotizzato dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Perugia è esclusivamente l'articolo 371 bis c.p. che riguarda false informazioni al pubblico ministero, non quello di tentativo di corruzione.

La Juventus replica che: «con forza la correttezza dell'operato di Paratici e confida che le indagini in corso contribuiranno a chiarire la sua posizione in tempi ragionevoli». 

Luis Suarez rimane coinvolto solo come persona informata sui fatti.

Sostanzialmente quello che doveva essere un’occasione di prestigio per l’ateneo perugino e il colpo dell’anno per la Juventus si sta trasformando in una complicata indagine piena di colpi di scena.

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Precisazione min. De Micheli su caso Suarez

(ASI) In relazione ad alcuni articoli comparsi sui principali quotidiani on line, relativi al caso del calciatore Suarez, la ministra Paola De Micheli precisa: “Come dichiarato anche ai magistrati in qualità di persona informata sui fatti, lo scorso settembre il dirigente della Juventus, Fabio Paratici, mio amico di infanzia e originario della mia stessa città, mi ha contattata per avere informazioni su come completare la pratica per il riconoscimento della cittadinanza italiana del calciatore Luis Alberto Suárez Díaz.

Non avendo conoscenza della procedura specifica, ho chiamato il capo di gabinetto del ministero dell’Interno, Bruno Frattasi, per anticipargli che sarebbe stato contattato da un dirigente della Juve che aveva bisogno di avere  informazioni necessarie per completare la pratica per il riconoscimento della cittadinanza italiana di Suarez. Ogni racconto differente da questi fatti è pura strumentalizzazione che non corrisponde a quanto accaduto realmente, dal momento che non ho nulla a che fare con la procedura d’esame d’italiano di Suarez, oggetto dell’inchiesta”.


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