DSC 5754(UNWEB) Perugia. Si sono svolte ieri le celebrazioni per il trentesimo anniversario della morte di Giovanni Perari, Sindaco di Perugia dal luglio 1975 al luglio 1977, che ha visto protagonista, insieme alla famiglia e agli amici di Perari, anche il Sindaco Andrea Romizi.


Nella mattina di mercoledì 1 marzo, è stata deposta una corona presso la tomba di famiglia sita nel cimitero di Fratta Todina, ove poi si è tenuta una messa celebrativa officiata da Don Fabrizio Crocioni, parroco di Ponte della Pietra ed amico della famiglia.
Il momento culminante delle celebrazioni è stato, quindi, il concerto del Trio Ars et Labor presso la Basilica di San Pietro a Perugia nella serata.
“Un uomo libero e lontano da compromessi –è stato ricordato- di cui oggi, cn questa giornata, vogliamo ricordare la figura, umana e politica, in occasione della sua prematura scomparsa, avvenuta trenta anni esatti orsono, all'età di soli 46 anni.
Giovanni Perari, detto Gianni, nasce il 24 marzo 1941 a Fratta Todina, da una famiglia di agricoltori. Muore a Perugia il primo marzo del 1987, prima di compiere 46 anni. Frequenta il ginnasio al Liceo Classico Annibale Mariotti di Perugia e conclude gli studi superiori al Liceo Classico Jacopone da Todi. Mentre frequenta il ginnasio subisce un brutto incidente, che lo costringe ad una immobilizzazione di ben otto mesi in un letto dell'Ospedale di Perugia. Fu proprio in questo periodo che si dedicò a così tante letture da acquisire un profonda cultura politico-umanistica. La vasta conoscenza gli frutta un premio importante nel 1961, anno in cui consegue la maturità classica: per celebrare i cento anni dell'unità d'Italia vengono infatti valutati i migliori lavori delle scuole di ogni ordine e grado e Gianni Perari conquista il primo posto con il suo tema sul radicalismo e liberalismo nell'Italia risorgimentale. Si iscrive alla facoltà di Giurisprudenza, ma i gravosi impegni politici – che lo assorbono sin da giovanissimo – non gli consentono di terminare gli studi, pur avendo brillantemente superato diversi esami.
Gianni Perari vive le primissime esperienze politiche alla Camera del Lavoro di Todi, dove ricopre l'incarico di Assessore alle Finanze. Nel giugno del 1970, dopo aver ricoperto vari incarichi all'interno del partito, diviene segretario provinciale del P.S.I. L'anno successivo viene nominato consigliere nazionale. Di lui lo storico Vittor Ugo Bistoni scrive nella biografia dedicatagli: “Era un socialista sincero che incarnava la tradizione riformista, democratica e popolare appresa da suo padre. E' sempre stato leale con i militanti ed odiava i mezzi termini”. Durante la sua permanenza nel partito darà un forte impulso ai gruppi dei c.d. Cristiani per il Socialismo, il cui esponente locale fu Marcello Ramadori e quello nazionale Don Gianni Baget Bozzo. Il professor Lucio Ubertini in una recente testimonianza ricorda: “Azioni incisive per contrastare veri e propri disastri ambientali erano oggetto dell'interesse di alcuni Magistrati, noti come “Pretori d'assalto”, il cui esponente di spicco era Gianfranco Amendola. Fu proprio con lui che Gianni creò forse la prima, o comunque una delle prime, Associazioni ambientaliste di Perugia con una spiccata vocazione scientifica. Facemmo molte riunioni ed iniziammo al lavorare su progetti di ricerca ambientale che portarono il gruppo perugino ad essere molto attivo ed apprezzato a livello nazionale ed internazionale. Infatti nacquero in quel momento ricerche di assoluto valore scientifico ed ingegneristico, che si svilupparono con più incisività quando Gianni divenne il Sindaco di Perugia, il più giovane Sindaco di Perugia, il 23° Sindaco di Perugia”. Ed infatti, divenne Sindaco nel 1975, ad appena 34 anni, e durante la sua pur breve esperienza di primo cittadino, seppe lasciare impronte importanti come l'idea della mobilità alternativa attraverso l'uso delle scale mobili e di quella tradizionale attraverso l'impulso per lo sviluppo dell'aeroporto di Sant'Egidio. Durante il suo mandato poi venne realizzato, a tempo di record, lo Stadio di Pian di Massiano, successivamente intitolato al compianto Renato Curi. La sua sindacatura si concluse in seguito ad un'accesa polemica con la Città di Bratislava, allora e tutt'ora gemellata con Perugia, e a quei tempi retta dall'ortodossia staliniana, verso la quale il Sindaco Perari, memore della c.d. Primavera di Praga, non ebbe timore alcuno nel denunciare le manchevolezze sul piano delle libertà e della democrazia.
Concluse la sua esperienza umana e politica a Roma quale dirigente nazionale della Lega delle Cooperative, ruolo che gli consentì di intraprendere nuove azioni a tutela dell'ambiente ed in particolare della raccolta differenziata dei rifiuti che proprio a Perugia venne realizzata per la prima volta in Italia nei primi anni ottanta.

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