foto3Sicurezza sul lavoro, la Rete delle Professioni Tecniche dell’Umbria chiede il riconoscimento “sul campo” del ruolo del tecnico della sicurezza
Negli ultimi 10 anni in Umbria calano i morti sul lavoro e gli infortuni, ma aumentano le malattie professionali.  All’Auditorium gli attori della sicurezza tracciano un bilancio a 10 anni dal TUS

(UMWEB) Foligno,   – Il tecnico della sicurezza deve essere considerato come una figura specialistica realmente efficace “sul campo”, non solo sulla carta, e atta a garantire la tutela della salute e sicurezza del lavoratore. E’ l’invito rivolto dalla Rete delle Professioni Tecniche dell’Umbria ai tutti i soggetti che a vario titolo si occupano di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro, nel corso del seminario Sicurezza sul lavoro: obiettivo raggiunto? Facciamo il punto a dieci anni dal TUS (D.Lgs.81/08), svoltosi ieri pomeriggio all’Auditorium San Domenico. L’incontro, organizzato con il patrocinio del Comune di Foligno e del CNI – Consiglio Nazionale Ingegneri, alla presenza di oltre 200 partecipanti, accanto ai professionisti, ha visto la partecipazione di rappresentanti di istituzioni, enti pubblici, associazioni di categoria e sindacati, per un importante momento di riflessione, volto ad evidenziare, ciascuno per i diversi ambiti di competenza, cosa è cambiato dopo l’entrata in vigore della complessa e articolata normativa inerente alla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.
Fondamentali all’analisi sono stati i dati relativi all’andamento del fenomeno infortunistico sul lavoro nella nostra regione dall’entrata in vigore del D. Lgs. 81/2008 al 31 dicembre 2017, forniti dal direttore regionale Inail Umbria Alessandra Ligi. Negli ultimi 10 anni, le denunce di infortuni mortali sul lavoro sono diminuite del 17,5 % passando da 17 nel 2009 a 14 nel 2017; sono altresì diminuite del 31,7% le denunce di infortuni che, nello stesso arco temporale, da 15.294 sono scese a 10.451. In aumento invece, le malattie professionali che registrano un aumento del 58,9% passando da 1.269 a 2.016 denunce. E’ proprio quest’ultimo tema, come precisato dal direttore regionale, che l’Istituto e altri soggetti che si occupano di prevenzione stanno analizzando per poter contenere il fenomeno.

“Indipendentemente dai numeri, non dobbiamo abbassare il livello di attenzione e di controllo – ha affermato Andrea Galli, consigliere dell’Ordine degli Ingegneri di Perugia e referente della Rete delle Professioni Tecniche dell’Umbria -. Il miglioramento delle condizioni di lavoro si può raggiungere solo attraverso la sinergia tra enti, istituzioni, ordini professionali, associazioni di categoria; ciascuno, nell’ambito dei propri ruoli, deve operare nel rispetto della promozione e garanzia della sicurezza nei luoghi di lavoro perché anche una sola vittima rappresenta una sconfitta sociale e morale”.

“In Umbria – ha evidenziato Luca Barberini, assessore regionale alla Salute, alla Coesione sociale e al Welfare – negli ultimi cinque anni, gli infortuni sul lavoro sono diminuiti grazie a una maggiore diffusione della cultura della prevenzione, attraverso uno specifico Piano regionale e una forte collaborazione tra vari soggetti pubblici e privati. In valori assoluti, si è passati da oltre 13mila casi del 2012 a circa 10.500 del 2017. Non dobbiamo però abbassare la guardia, ma applicare in maniera ancora più puntuale gli strumenti previsti, con interventi mirati e intersettoriali e maggiore attenzione a formazione, sorveglianza, sviluppo della responsabilità sociale delle imprese”.
“A distanza di 10 anni è quanto mai opportuna un’iniziativa come questa per fare “un tagliando”, cioè per verificare la realizzazione delle aspettative registrate all’entrata in vigore di questa legge - afferma Fausto Cardella, procuratore generale di Perugia -. Io perso di poter dire di si: sicuramente ci sono delle ombre, e la principale è costituita da un eccesso di burocratizzazione, difetto che rispetto ai vantaggi è sicuramente minore. Siamo su questa strada anche se credo che ancora qualcosa si possa fare”.

Al dibattito sono inoltre interventi, il vice sindaco di Foligno, Rita Barbetti, l’assessore Lavori pubblici e sicurezza nei cantieri, Giuseppe Chianella, il presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Perugia, Stefano Mancini, Paolo Gubbini, coordinatore della Consulta per la promozione della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro del Comune di Foligno, Patrizia Macaluso e Gabriella Madeo, Regione Umbria, Giorgio Miscetti USL Umbria 1, Raffaele Ruggiero, direttore regionale dei VVF, Andrea Ruffini della Cassa Edile di Perugia, Bernardetta Radicchi CESF Perugia e TESEF Terni, Giuseppe Petrazzini, sostituto procuratore Perugia, Alvaro Burzigotti, ANMIL Umbria, Renato Cesca, CNA Umbria, Paolo Bazzica, Confindustria Umbria, Mario Bravi, Fillea Cgil, Filca Cisl, Fineal Uil. L’evento è stato realizzato anche con il patrocinio dell’Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti Conservatori della Provincia di Perugia, Ordine degli Avvocati di Perugia, Collegio dei Geometri e Geometri Laureati Provincia di Perugia, Collegio dei Periti Industriali e dei Periti industriali laureati della Provincia di Perugia, Ordine degli Ingegneri della Provincia di Perugia, Ordine degli Ingegneri della Provincia di Terni, Collegio dei Periti Agrari e dei Periti laureati province di Perugia e Terni, INAIL direzione regionale Umbria, Cassa edile Perugia, CESF Perugia e TESEF Terni.


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