Evasione imposte Perugia 22 11 2023(UNWEB) Perugia,   "I funzionari del Reparto antifrode dell'Ufficio delle Dogane di Perugia, nell'ambito di attività d'indagine delegata dalla Procura della Repubblica di Spoleto, hanno accertato una evasione di circa 230 mila euro (60 mila euro ai fini di IVA) da parte dell'amministratore e socio unico di una società operante nel settore del commercio di alcole di provenienza UE.

L'impresa agiva quale deposito fiscale nonostante l'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM) avesse revocato la licenza alla movimentazione di alcolici in sospensione di imposta dopo una inchiesta di qualche anno fa, che aveva portato a indagare 11 soggetti, 5 dei quali raggiunti da misura cautelare in carcere, 2 ai domiciliari e 4 deferiti in stato di libertà.

Ciononostante, il titolare della ditta ha proseguito nell'acquisto di superalcoolici (vodka in particolare) rifornendosi presso una società bulgara con le bevande provenienti da un deposito polacco.

L'uomo, un sessantenne, simulava l'esportazione dell'alcole in Turchia, prima dall'Italia, poi dalla Polonia, facendone invece sparire le tracce per la vendita in completa evasione di accise e IVA.

Ai riscontri delle banche dati, si sono aggiunte le risultanze della collaborazione con le Autorità doganali polacche e bulgare, che ha consentito di accertare tre spedizioni di vodka per un totale di circa 50 mila litri (più di 62 mila bottiglie confezionate), la prima avvenuta nel 2018, le altre due nel 2020, in piena pandemia da Covid-19.

Le spedizioni solo fittiziamente figuravano pronte per l'esportazione dal porto franco di Trieste verso la Turchia e altrettanto fittiziamente, all'ultimo momento, venivano rispedite in Polonia per la presunta destinazione extra UE.

Gli accertamenti tributari hanno invece appurato che la destinazione al porto di Trieste era funzionale per il trasferimento dell'alcole facendone perdere le tracce per la vendita "a nero".

Notevole la quantità di documentazione commerciale falsa emessa dall'uomo e che è stata acquisita agli atti dai funzionari doganali: il trasportatore indicato nelle bolle di accompagno aveva cessato la propria attività da almeno un anno, la contemporanea esportazione verso la Turchia della merce sia dal porto di Trieste, sia dalla Polonia, falsi documenti di ricezione della merce in Turchia.

Non difettava neanche di fantasia il presunto autore della frode: tramite le Autorità doganali di Varsavia è stata infatti rinvenuta anche una dichiarazione con la quale asseriva che i sistemi informatici doganali italiani erano indisponibili a causa dell'emergenza Covid e pertanto chiedeva alla Dogana polacca di "forzare" la procedura informatica così da cercare di asseverare l'effettiva esportazione in Turchia. 

La frode ha consentito di commercializzare sul mercato circa 50 mila litri di vodka per un controvalore di 170 mila euro ai fini accisa e 60 mila euro ai fini IVA. Accertamento che comporterà l'emissione di sanzioni pecuniarie da un minimo di 130 mila a 160 mila euro.

Le risultanze dell'indagine tributaria sono state già notificate all'amministratore della società e all'Agenzia delle Entrate per gli aspetti relativi al recupero dell'IVA. ADM, invece, quale organo accertatore in materia di accise, provvederà al recupero dell'imposta e all'irrogazione delle sanzioni.

Si ricorda la presunzione d'innocenza sino a definitiva sentenza di condanna."

 

Così, in una notal ADM


 AVIS

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