CARD BASSETTI CON PARROCO DON REGNI MENTRE OSSERVA UN PRODOTTO ALIMENTARE ALLINTERNO DELLEMPORIO CARITAS(ASI) Perugia. Si è tenuta il 10 marzo la conferenza stampa di presentazione dell’Emporio Caritas “Divina Misericordia” con sede nella zona industriale di San Sisto-Sant’Andrea delle Fratte in Perugia, che sarà inaugurato domenica 13 marzo, alle ore 15.30, dal cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti.

Si tratta del secondo Emporio che la Caritas diocesana attiva con il coinvolgimento delle comunità parrocchiali impegnate a dare risposte concrete alle crescenti richieste di aiuto da parte di numerose famiglie in difficoltà. Il primo è fruibile dal settembre 2014 e serve alcune centinaia di nuclei familiari residenti in Perugia città. In occasione del Giubileo Straordinario della Misericordia e nell’accogliere l’esortazione di papa Francesco a non sprecare il cibo, il cardinale Bassetti ha voluto, come opere segno diocesane giubilari, l’apertura di tre Empori Caritas (oltre a quello di San Sisto saranno attivi a breve altri due a Ponte San Giovanni e a Marsciano).

All’incontro con la stampa, che ha visto la partecipazione di molti operatori dei media, tenutosi nella “Sala di accoglienza” del nuovo Emporio, perché non è solo un luogo in cui si ritirano i prodotti di prima necessità, ma è soprattutto luogo di ascolto e di conoscenza tra fruitori e operatori e volontari, sono intervenuti il cardinale Gualtiero Bassetti, il condirettore della Caritas diocesana, diacono Giancarlo Pecetti, il parroco di San Sisto, don Claudio Regni, e il responsabile dell’Emporio “Divina Misericordia”, diacono Giampiero Morozzi.

Il cardinale ha ricordato che «siamo nell’Anno giubilare della Misericordia e dar da mangiare agli affamati e dar da bere agli assetati, accogliere la povera gente, significa accogliere Cristo, significa compiere opere di misericordia e dare il cibo è comunicare amore». La realtà dell’Emporio, ha evidenziato il porporato, educa a dire «no agli sprechi alimentari, che creano degli scarti nello sciupare del cibo. Si tratta anche degli “scarti” che ci parla spesso papa Francesco».

Il cardinale ha spiegato che «l’Emporio Caritas ha una doppia logica nel rifarsi all’episodio evangelico della moltiplicazione dei pani e dei pesci, dove Gesù non crea qualcosa dal nulla, ma moltiplica quello che c’è già. Cristo moltiplica la generosità di chi ha offerto i pani e i pesci, poi distribuiti da volontari. Così è l’Emporio Caritas, dove tutto ciò che si trova è donato da dei benefattori per le famiglie in difficoltà, che vengono aiutate da dei volontari nel prendere i prodotti a loro necessari». Al riguardo, il cardinale ha fatto appello anche ai giovani, affinché «si sporchino un po’ le mani nel servire chi è nel bisogno, perché questa è una lezione importante per la loro vita», pur sapendo di non poter chiedergli troppo, perché, come ha ricordato lo stesso presule, «più del 40% dei nostri giovani è disoccupato, quindi demotivato nel fare del bene al prossimo».

«Io benedico l’iniziativa dell’Emporio – ha proseguito il cardinale –, perché supera la logica dei “pacchi viveri”. Non dimenticherò mai un episodio che mi accadde da giovane sacerdote durante l’alluvione di Firenze di cinquanta anni fa. Un giorno una vecchietta venne nel locale parrocchiale dove venivano preparati e distribuiti i pacchi e mi disse: “signor priore non si può vivere soltanto di riso e di tonno”. Quanto è bello entrare all’Emporio e scegliere, come al supermercato, ciò che è più necessario al fabbisogno di una famiglia. E questo aiuta a non sprecare il cibo».

Sulla recente proposta di legge nazionale per il recupero degli sprechi alimentari sostenuta dal Governo, il cardinale Bassetti ha detto: «Anch’io, insieme ai vescovi umbri, vorrei incoraggiare il presidente del Consiglio nel portare a compimento l’iter di questa legge necessaria a moltiplicare il cibo da mettere a disposizione di chi ne ha bisogno, ma chiedo al Signore che soprattutto si moltiplichino le mani e i cuori che amministrano, donano ed offrono questo cibo, perché Dio ti dà il cibo sempre attraverso le mani di un fratello, di una sorella, in un modo o in un altro».


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