confraternitapg(UNWEB) Perugia - Un passaggio importante per cinque secoli di storia perugina: la Confraternita della Misericordia, una delle più antiche e illustri della città, ha affidato il proprio archivio in custodia all’Archivio storico diocesano di Perugia.
Si tratta di circa ottocento unità archivistiche che risalgono, per la parte più antica, alla fondazione della confraternita, avvenuta nel 1570 per iniziativa di alcuni laici su modello di quella sorta a Roma nel 1538. Lo scopo principale era l’opera di misericordia consistente nel «seppellire i morti», in particolare coloro a cui nessun altro avrebbe provveduto: i poveri e i giustiziati. Da qui il nome originario di Compagnia della morte e dell’orazione, successivamente trasformato nella denominazione attuale e ancora in vigore.

L’accordo di custodia è stato siglato lo scorso fine settimana dall’attuale governatore della Confraternita Massimo Moscatelli, dal vescovo ausiliare mons. Paolo Giulietti e dal soprintendente archivistico Mario Squadroni, che ha vigilato sulle operazioni di depolveratura e ricollocazione in locali idonei, eseguite dal laboratorio di restauro Archa. L’archivio sarà messo a disposizione degli studiosi subito dopo il riordinamento e inventario, che sarà eseguito a cura della stessa Soprintendenza. Prezioso sarà per tale lavoro, come per quello degli studiosi, il recupero, avvenuto proprio in questa fase, di due repertori dettagliati dell’archivio della confraternita, il primo compilato dall’insigne storico perugino Giuseppe Belforti (1795) e il secondo da Lorenzo Silvestrini (1839), cancelliere del vescovo Gioacchino Pecci, poi divenuto papa Leone XIII.

Come mise in luce a suo tempo lo storico Giuseppe Cerbini, fino alla costruzione della nuova chiesa realizzata nel 1600 e situata in piazza Piccinino - oggi officiata dal parroco don Mario Stefanoni -, le adunanze, dato l’alto numero di confrati, si tenevano presso i primi “guardiani”, che avevano locali adatti, oppure nelle chiese di Santa Lucia delle Volte e di Santa Maria del Popolo. Nel 1613 fu deciso di costruire dietro la chiesa un oratorio, poi dedicato al Santissimo Crocefisso, che servisse da luogo di riunione. Nel corso dei secoli si sono avvicendati fra i componenti della Confraternita nomi illustri di storia perugina come Signorelli, Ranieri, Lancillotti, Alfani, Bontempi, Barigiani. Oggi la Confraternita è ancora in attività ed è riconosciuta come dotata di personalità giuridica.

L’archivista diocesana Isabella Farinelli ha espresso soddisfazione per la buona riuscita di un’operazione che vede coinvolti numerosi Enti ecclesiastici e civili, nonché la buona volontà dei diretti interessati. La stessa archivista auspica che queste nuove fonti, una volta inventariate, siano di stimolo ai ricercatori per approfondire gli studi sulla storia della città di Perugia.

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