murro3(ASI) "I protagonisti : La ex Pozzi ,oggi Ims Isotta Fraschini, imprenditori, commissari nominati dal Tribunale , Enti   dello Stato   Istituzioni, operai in cassa integrazione speciale e famiglie, la stampa, la politica , i buoni , i cattivi, i menefreghisti,   gli intoccabili , i franchi tiratori e coloro che lavorano dietro le quinte.       

Partiamo con l’interesse della Fonderia 3MSystem,   con sede a San Giustino , l’azienda ha depositato qualche tempo fa e presso il Mise (Ministero Sviluppo Economico) un impegno non vincolante su tutta l’area e capannoni Ex Pozzi . oggi Ism Isotta Fraschini.

Le ultime: qualche mese fa un imprenditore di Spoleto interessato  al capannone ex alluminio dell’azienda di Santo Chiodo. Oggi le infrastrutture di quel plesso aziendale , fiore all’occhiello nell’abito produttivo di Spoleto è una cattedrale ne deserto , ‘evacuata’ , distrutta , mortificata , con  200 operai in cassa integrazione speciale , a seguito dello scandalo attribuito alla Casti-Group circa 63 milioni di illeciti tributari per la colossale frode fiscale , la più consistente scoperta in Umbria negli ultimi 18 anni . All’epoca nella vicenda coinvolti , il patron Gianfranco Castiglioni e il figlio Davide, l’ad del gruppo Maria Elena Affri e l’ex direttore del polo metallurgico di Spoleto (Ims e Isotta Fraschini) l’ingegner Massimo Santoro.

Nelle settimane susseguenti la chiusura dell’azienda ( 2014) l’esterno della Ex Pozzi diventa un Set cinematografico, le passerelle , la solidarietà dei soliti politici non si fa attendere.  

La proposta dell’imprenditore spoletino: l’incontro in Regione qualche mese fa, la richiesta di rilevare il capannone ex alluminio , tutto sembra procedere nel verso giusto , invece la risposte si fanno attendere e dopo qualche settimana all’imprenditore spoletino viene proposto   di rilevare un capannone con  le stesse caratteristiche : altezza 10 metri – superfice 6.000mq nella zona industriale di Terni.

Chi muove i fili : la nuova proposta ha il sapore di accordi silenti in contrasto con la semplicità e interessante proposta dell’imprenditore spoletino , allora perché per incanto tutto viene dislocato a Terni, altra città dove la disoccupazione è ai massimi livelli di criticità occupazionale?

Oggi le trattative   sul tavolo di due città industriali, entrambe in agonia sotto il profilo occupazionale , una doppia   partita su due fronti, preoccupa il repentino cambio di rotta che sembra voler   favorire alcuni bacini elettorali , mentre  la ‘Cenerentola’ Spoleto al solito è spettatrice    ‘ pagante’ così come l’attuale Amministrazione comunale spoletina la quale non può chiamarsi fuori dai giochi.

Staticità nelle trattative:  in entrambi i casi l’operazione salvataggio della Ex Pozzi  non sembra essere decollata, le cause sono da ricercare  tra le pieghe delle trattative laddove emergono tanti punti oscuri e poco chiari , tutto ciò rispecchia la presenza di ‘manipolatori ‘occulti’, si perché   trasferire a Terni l’offerta dell’imprenditore spoletino è una grossa opportunità di visibilità politica , in ogni caso  garantirebbe   l’assunzione di circa   30/40 unità ,  attualmente in cassa integrazione . Non rimane che attendere il fischio d’inizio del match, comunque vada Spoleto, oppure Terni i vantaggi il risultato da raggiungere è quello di abbattere sensibilmente i costi sociali della cassa integrazione - (ricordiamo che a Spoleto sono 200 gli operai della Ex Pozzi i quali vivono nel limbo degli eterni esclusi e da anni alla ricerca di una dignità umana, con la certezza che a settembre i 70 operai della linea alluminio saranno posti in mobilità , i  timori di una identica ‘trasumanza’ anche nei confronti dei 70 operai (settore ghisa) , nonostante siano stati firmati gli accordi della Cassa Integrazione Speciale validi fino al prossimo mese di Marzo 2018, ma le cose possono cambiare , così come sono cambiate alla Perugina (oggi Nestlè) , con gli impegni a monte sottoscritti , oggi   però disattesi.

Ieri ne per l’ennesina volta la Mozione a favore della Ex Pozzi presentata dai Consiglieri Lega Nord: Valerio Mancini ed Emanuele Fiorini , non è stata discussa in sede di Consiglio Regionale, colpa della lungaggine nel trattare l’argomento Viabilità in Valnerina, la situazione post sisma , poi la mancanza del numero ha impedito il normale svolgersi della Seduta. Poca attenzione da parte del Consiglio Regionale su una situazione che ha raggiunto limiti preoccupanti. Se da una parte c’è la volontà di cercare quello che si può salvare , in Consiglio regionale si gioca sulla pelle di oltre 200 famiglie, poca serietà e doveri di politici eletti con il voto dei cittadini disattesi. Su questo la delegazione Ex Pozzi e Rsi Fiamma Nazionale , si presenteranno al prossimo Consiglio Regionale per contestare in Aula affinché la Mozione presentata dai Consiglieri Lega Nord sia discussa e messa al primo punto del prossimo Ordine del giorno.

Nel documento si fa riferimento all’assenza di Spoleto dall’elenco pubblicato dal Mise (Ministero Sviluppo Economico), circa i benefici Definiti i termini e le modalità per la presentazione delle domande per i programmi di investimento delle imprese nelle aree di crisi industriale non complessa (legge n. 181/1989 destinati ai territori colpiti dall’ultimo sisma del 2016 (Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria ) e considerato che a Spoleto il tessuto di specializzazioni alluminio e ghisa sono di alto livello professionale. Di pari passo i due leghisti hanno richiesto a convocare in Audizione   i tre Commissari curatori fallimentari della Ex Pozzi: Simone Manfredi , Marco Sogaro ed Elena Bernardi , in II^ Commissione –Regione Umbria , presieduta da Eros Brega , affinché si faccia totale chiarezza sulla vicenda".

 

Lo dichiara Rosario Murro, Segretario regionale Rsi Fiamma Nazionale Umbria.


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