liberati e carbonari(UMWEB) Nella sessione Question time della seduta odierna dell’Assemblea legislativa, i consiglieri Andrea Liberati e Maria Grazia Carbonari (M5S) hanno chiesto all’assessore Fernanda Cecchini se “dopo i casi di Fabro, Città della Pieve e Valnestore” la Giunta regionale fosse a conoscenza di “nuove, allarmanti notizie che riguarderebbero la presenza di ceneri tossiche in altre aree pubbliche fra cui anche quella dello stadio ‘Renato Curi’ di Perugia”.

Illustrando l’atto in Aula, Liberati ha inoltre chiesto di conoscere come l’Esecutivo intenda procedere “analizzando al più presto l’eventuale tossicità delle ceneri, specificando quali ulteriori iniziative si vogliano intraprendere in ascolto e in accordo coi comitati locali, al fine di tutelare salute e ambiente. Tutto questo in attesa che le autorità inquirenti facciano piena luce anche in Umbria sulle responsabilità di natura civile, amministrativa e penale di soggetti privati e pubblici, con i mezzi previsti dalla legge”. Liberati e Carbonari hanno ricordato che “associazioni e comitati hanno inoltrato la richiesta, anche all’Arpa, di fare campionamenti superficiali da sottoporre ad analisi di laboratorio per verificare la concentrazione di otto indicatori sul fronte della radioattività e di tutta una serie di metalli pesanti come cadmio, manganese, mercurio, arsenico, vanadio e idrocarburi policiclici aromatici”.

L’assessore Cecchini nella sua risposta ha spiegato “per lo stadio ‘Renato Curi’ ad oggi agli uffici della Regione risulta solo la comunicazione del Comune di Perugia, inviata anche ad Arpa, nella quale si segnala l’esposto di un avvocato riguardante il presunto interramento di ceneri tossiche. Si è in attesa delle indagini degli enti deputati ai controlli. Quando avremo i risultati di queste analisi gli uffici valuteranno l’attivazione di quanto stabiliscono le leggi. Per il Comune di Fabro la Regione è in attesa delle risultanze dei controlli da parte di Arpa, sulla base dei quali dovranno essere attivate le procedure previste per legge. Per la situazione di Città della Pieve Arpa segnala il superamento delle soglie di contaminazione nella matrice delle acque sotterranee per i parametri di ferro e manganese. La relazione conclude che sono riferibili a un fondo naturale. Sulla base di ciò non risultano superamenti nella matrice dei terreni e non risulta attivato alcun procedimento di bonifica. Per quanto riguarda la Valnestore, Arpa ha segnalato il superamento delle soglie di contaminazione delle acque sotterranee nei territori limitrofi alla Centrale di Pietrafitta. Enel ha comunicato la potenziale contaminazione dell’area quale soggetto non responsabile dell’inquinamento ambientale, comunicando l’intenzione di riqualificare l’area. Arpa ha relazionato invece attribuendo la responsabilità dell’inquinamento alla società, tra gli altri Valnestore, Enel. Si sono svolti tavoli tecnici con Arpa. La Regione è in attesa di ricevere il piano di caratterizzazione che sarà autorizzato dalla Regione Umbria dietro apposita espletazione della conferenza dei servizi”.

Nella sua replica Liberati ha detto che “avremmo voluto essere rassicurati su Perugia e sulle aree sportive. Attendiamo fiduciosamente che giungano risultati certi. Per la Valnestore è necessario un progetto economico, ma anche sanitario e ambientale di risanamento e di riqualificazione, che deve coinvolgere Enel”.


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