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(UNWEB) Martedì scorso la maggioranza in Consiglio Comunale ha respinto la richiesta di revoca di Nilo Arcudi da Presidente del Consiglio Comunale presentata dal PD e dal Movimento 5 Stelle. A compattare la maggioranza sul voto è stato il parere tecnico negativo dato dagli uffici comunali e dalla Segreteria all’atto di revoca: motivazioni squisitamente tecniche, quindi, dietro le quali si è trincerata la maggioranza che per l’ennesima volta ha rimandato la questione politica, ben più importante e centrale del parere tecnico! Diciamocelo francamente, la questione Arcudi è una questione politica… Premesso che non ho nulla da dire o da eccepire sulla persona di Nilo Arcudi, che non è indagato nell’inchesta sulla ‘Ndrangheta partita dal Procuratore Nicola Gratteri né allo stato risulta coinvolto in nessuno dei capi d’accusa, tuttavia il problema politico c’è, non si può negare, e nasce nel momento in cui un indagato per ‘Ndrangheta, nel corso di un’intercettazione, tira in ballo il nome di Arcudi dicendo (non sappiamo se è vero o falso) di averlo sostenuto alle comunali del 2014. Su tale questione politica non è possibile continuare a far finta di nulla e non può più essere rinviata una presa di posizione netta e chiara del Sindaco Romizi e di tutta la sua Amministrazione sul caso specifico! Ricordiamo ancora una volta che Arcudi non è indagato, tuttavia non si può trascurare il fatto che oggi lui è Presidente del Consiglio Comunale di Perugia, ovvero il “garante” del maggior organo istituzionale di rappresentanza cittadina, un ruolo che richiede inevitabilmente una figura che, per riprendere una famosa locuzione italiana, deve essere come la moglie di Cesare. E purtroppo l’intercettazione di cui abbiamo parlato, volente o nolente, un certo sconcerto lo ha generato nell’opinione pubblica… I fatti sono questi e la maggioranza non può limitarsi a difendere il Presidente del Consiglio Comunale che lei stessa ha votato rifugiandosi solo in un parere tecnico negativo, la vicenda è ben più seria e importante!!! Se la maggioranza e il Sindaco Romizi ritengono che Arcudi debba rimanere Presidente hanno il dovere di difenderlo politicamente con convinzione e far quadrato su di lui, altrimenti agiscano di conseguenza e chiedano ad Arcudi di fare un passo indietro proprio per mettere al riparo la Presidenza del Consiglio e il massimo organo istituzionale cittadino! Per quanto riguarda la sinistra perugina, di certo è l’ultima che in tutta questa vicenda può ergersi ad “accusatrice” e dare lezioni agli altri: i “compagni” dovrebbero ricordarsi che nell’intercettazione in cui si tira in ballo il nome di Arcudi si parla delle elezioni del 2014, quando Arcudi correva con la coalizione di centrosinistra…. Il continuare a prendere tempo e soprattutto il silenzio di alcuni esponenti della maggioranza sulla vicenda non fa bene a nessuno, né all’amministrazione né, tantomeno, all’intera città, da settimane “imprigionata” in questo stucchevole dibattito!"

Così in una nota Carla Spagnoli, Presidente Movimento per Perugia.


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