Bianconi2Il consigliere regionale Vincenzo Bianconi (Gruppo misto) punta il dito contro “i tagli drastici del trasporto pubblico locale”, sottolineando l’esigenza di un “piano sostenibile di rilancio”. Bianconi interviene a margine di una audizione in Seconda Commissione dei rappresentanti delle principali sigle sindacali dei lavoratori in merito ai lavori sulla linea ferroviaria Ex Fcu, dove hanno comunque espresso “la fortissima preoccupazione per l’impressionante riduzione e ‘rimodulazione’ del servizio di trasporto pubblico su gomma, che secondo la stampa ammonterebbe a 1 milione e 750 mila chilometri nel 2020”.

 

(UNWEB) Perugia,  No a tagli drastici del trasporto pubblico locale, ma piano sostenibile di rilancio. Non si faccia pagare la crisi a utenti e lavoratori”. Così il consigliere regionale Vincenzo Bianconi (Gruppo misto) a margine della riunione odierna della Seconda Commissione dove si è tenuta l’audizione dei rappresentanti delle principali sigle sindacali dei lavoratori in merito allo ‘stato di avanzamento dei lavori sul tratto della linea ferroviaria Ex Fcu’, ma che “è stata anche l’occasione per esprimere la fortissima preoccupazione dei lavoratori per l’impressionante riduzione e ‘rimodulazione’ del servizio di trasporto pubblico su gomma, che secondo la stampa ammonterebbe a 1 milione e 750 mila chilometri nel 2020”.

Per Bianconi “sarebbe un intervento devastante sia per gli operatori che per i cittadini che utilizzano il trasporto pubblico, già falcidiato da anni di tagli. Penso che serve onestà intellettuale e realismo da parte di tutti, nella consapevolezza della gravissima situazione finanziaria in cui versa il settore dei trasporti in Umbria, deteriorata progressivamente nel corso degli anni. Serve agire immediatamente per affrontare la crisi, ma ritengo che la Regione debba stanziare molte più risorse per il prossimo anno, procedendo con tagli più contenuti e progressivi delle risorse, suddividendoli nel corso di più anni”.

“Ciò – aggiunge Bianconi - non significa assolutamente ignorare il problema, rimandare scelte difficili e lasciare che tutto peggiori, come forse è avvenuto in passato, ma agire con realismo per individuare le vere fonti di spreco, riorganizzando e rendendo più efficiente il sistema del trasporto pubblico. Se non facciamo così, temo che la ‘medicina’ finirà per uccidere il paziente invece che curarlo. Riuscire a guadagnare tempo consentirebbe anche alla Giunta di chiarire tanti punti ancora critici”.

“In particolare – spiega Bianconi - dovremmo essere sicuri che i milioni di euro di Iva risparmiati attraverso la ‘Agenzia unica per la Mobilità ed il trasporto pubblico locale’ (stimati intorno ai 9 milioni di euro annui) non siano aggregabili dai creditori di Umbria TPL Mobilità. Avere maggiore tempo consentirebbe magari anche di poter rinegoziare gli ingenti debiti del trasporto pubblico, liberando ulteriori risorse”.

Secondo Bianconi, “dobbiamo andare oltre la miope logica contabile, eliminando senza esitazione sprechi e clientele, ma al tempo stesso ricordando che il trasporto pubblico è un ‘investimento’ i cui benefici – conclude - non appaiono nei bilanci, ma si sostanziano in minore inquinamento, costi e disagi per i cittadini umbri, strade più sicure, migliore salute e qualità della vita per migliaia di umbri”.


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