BoriSecondo il capogruppo PD Bori è sbagliata la scelta della Giunta regionale di richiedere  alla sanità privata soltanto le apparecchiature per la rianimazione e la terapia intensiva.  Bori sostiene che il peso dell’emergenza sanitaria dovrebbe essere ridistribuito tra sanità pubblica e comparto privato.

 

(UNWEB) Perugia  “Sbagliata la scelta della Giunta di richiedere soltanto le apparecchiature per la rianimazione e la terapia intensiva alla sanità privata, perché quest’ultima deve fare la sua parte per la salute pubblica, con i suoi 413 operatori sanitari e 290 posti letto, senza contare le strumentazioni e le strutture che possono essere una valvola di sfogo decisiva per il sistema sanitario regionale sotto stress per l'emergenza Coronavirus”. Così il capogruppo regionale del PD, Tommaso Bori che ricorda come questa proposta facesse parte del “pacchetto messo nero su bianco dal PD e ribadito nell'ultima seduta dell’Assemblea legislativa”.

“La scelta della Giunta  di richiedere soltanto le apparecchiature per la rianimazione e la terapia intensiva – spiega Bori - non solo non risolve il problema, ma lo amplifica: è banale sottolineare che la strumentazione ha bisogno di professionalità formate per funzionare e spostarla semplicemente dal privato al pubblico significa sovraccaricare ulteriormente un sistema già al limite”.

Secondo il capogruppo del PD “il peso dell'emergenza sanitaria dovrebbe essere ridistribuito tra la sanità pubblica e il comparto privato, così da alleggerire un sistema in difficoltà e non appesantirlo ulteriormente. La strada intrapresa dalla presidente Tesei e dall'assessore Coletto – conclude - è quella sbagliata. Auspichiamo una intelligente retromarcia e che si segua il positivo esempio dei colleghi in Emilia-Romagna e Toscana.


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