LegaUmbria240320Il capogruppo della Lega, Stefano Pastorelli, a nome di tutti i consiglieri regionali del gruppo, invita “gli esponenti del Pd a smetterla di fare becero sciacallaggio politico in un momento di emergenza come questo”. Pastorelli chiede loro “di rivolgersi ai propri referenti governativi affinché provvedano a rimediare ai respiratori inutilizzabili che da Roma hanno inviato in Umbria”.

 

(UNWEB) Perugia, - "Invitiamo gli esponenti del Partito Democratico a smetterla di fare becero sciacallaggio politico in un momento di emergenza come questo e chiediamo loro di rivolgersi ai propri referenti governativi affinché provvedano a rimediare ai respiratori inutilizzabili che da Roma hanno inviato in Umbria". È quanto dichiara il capogruppo regionale della Lega, Stefano Pastorelli, a nome del gruppo consiliare. 

“Il Governo – spiega Pastorelli - rispetti gli impegni presi e invii nel più breve tempo possibile all'Umbria i respiratori per la terapia intensiva. La Regione sta facendo la sua parte nella gestione di questa delicata fase dell'emergenza da coronavirus, provvedendo a riorganizzare le strutture ospedaliere esistenti, adeguandosi con le risorse disponibili e mettendo in campo tutte le forze possibili grazie all'ottimo lavoro dell'assessore Luca Coletto e della presidente Donatella Tesei. Al contempo non possiamo non sottolineare con dispiacere la latitanza del Governo nazionale nell'approvvigionamento delle attrezzature, in particolare respiratori da terapia intensiva, necessari per rispondere al fabbisogno esistente”. 

“Non ė possibile – prosegue Pastorelli - che si debba far ricorso solo al buon cuore di fondazioni, associazioni e privati. Quando si parla di salvare delle vite umane lo Stato deve essere vicino alle Regioni, intervenendo nella maniera più opportuna affinché nessuno venga lasciato solo. Il tempo dei proclami e degli show televisivi – conclude –è finito e anche la pazienza. Basta con la polemica. Il PD e il Governo facciano la loro parte invece di buttarla in caciara e attaccare chi sta lavorando. La salute degli umbri non può più aspettare".


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