Bori MeloniI consiglieri regionali Tommaso Bori e Simona Meloni (Pd) ricordano la “necessità di azioni mirate e proattive per la promozione della donazione del plasma convalescente dei pazienti guariti da Covid19”. Bori e Meloni, annunciando la presentazione di una interrogazione in merito,  sottolineano “con piacere che anche la Lega sia arrivata alle nostre conclusioni presentando un ‘question time’ sulla stessa lunghezza d’onda di un nostro atto bocciato in Aula due giorni fa dalla maggioranza”. 

 

(UNWEB) Perugia,   “Servono azioni mirate e proattive per la promozione della donazione del plasma convalescente dei pazienti guariti da Covid19. Ci fa piacere che anche la Lega sia arrivata alle nostre stesse conclusioni. È stata infatti presentata una interrogazione (Question time) della Lega sulla stessa lunghezza d’onda di un nostro atto, dagli stessi contenuti, che è stato bocciato in Aula giusto due giorni fa”. Così i consiglieri regionali Pd Tommaso Bori (capogruppo) e Simona Meloni (vice presidente Assemblea legislativa) annunciano una interrogazione alla Giunta regionale. 

“Ancora una volta – spiegano Bori e Meloni – la maggioranza ha voluto piazzare una bandierina politica su un tema che invece dovrebbe essere trasversale ed unitario. Peccato che lo abbia fatto con un atto superficiale, in cui dimentica aspetti imprescindibili, come la convenzione e la collaborazione già attivata tra l’Università di Pisa e l'ateneo di Perugia con l'Azienda ospedaliera proprio su questo tema. La fretta è cattiva consigliera ed è tempo di abbandonare le strumentalizzazioni e affrontare insieme i problemi degli umbri. Per questo riteniamo necessario predisporre e promuovere immediatamente azioni proattive indirizzate ai pazienti già guariti dal Covid e che presentino le immunoglobuline. L’ideale sarebbe, inoltre, la predisposizione di uno screening a tutti i donatori di sangue e, nel caso in cui presentino gli anticorpi, a proporre la donazione di plasma”. 

“La tecnica del plasma convalescente – proseguono Bori e Meloni – è infatti già stata usata per curare le epidemie e le malattie gravi, anche contro altri coronavirus, per cui non ci sia trattamento farmacologico efficace, ed è quanto mai auspicabile promuoverla anche in questa situazione, anche – concludono -  attraverso il ruolo delle associazioni di volontariato del sangue, che concorrono alla promozione e allo sviluppo della donazione organizzata di sangue”.


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