Bianconi2Il consigliere regionale Vincenzo Bianconi (Misto- ‘Gente libera’) annuncia la presentazione di una mozione attraverso la quale chiede alla Giunta  di “trovare soluzioni per i 14 anziani ospiti della struttura di proprietà della USL Umbria 2” affinché non siano  “‘ostaggio’ della burocrazia”. Per Bianconi “occorre trovare soluzioni urgenti e intelligenti, nell’assoluto rispetto della legge, per risolvere la questione e trasformare una impasse in un modello di sana gestione della Cosa pubblica”.

 

(UNWEB) Perugia,   “I 14 anziani ospiti della struttura di proprietà della USL Umbria 2 non possono essere ‘ostaggio’ della burocrazia. Occorre trovare soluzioni urgenti e intelligenti, nell’assoluto rispetto della legge, per risolvere la questione e trasformare una impasse in un modello di sana gestione della Cosa pubblica”. Il consigliere regionale Vincenzo Bianconi, (Gruppo misto ‘Gente Libera’, annuncia la presentazione di una mozione ponendo all’attenzione dell’Assemblea legislativa “il caso del Centro sanitario polivalente di Nocera umbra, realizzato intorno agli anni 2000 a seguito del sisma 1997”.

“Il presupposto di partenza – scrive Bianconi -  è che il modello di co-housing sperimentato in maniera felice nel paesino umbro non va in nessun modo in contrasto con i servizi di RSA-RS. Tutt’altro. Considerando il numero sempre crescente di anziani in lista di attesa nelle Residenze sanitarie regionali e il progressivo invecchiamento della popolazione, formule di organizzazione autonome di persone della terza età autosufficienti possono essere un modello da esportare in tutto il Paese. Inoltre – aggiunge -, vista la grande quantità di immobili realizzati nel post-sisma ad oggi inutilizzati, o peggio, lasciati all’incuria e al lento degradarsi, ciò può diventare anche un’occasione per consentire ai Comuni di non disperdere risorse economiche e beni di proprietà dell’Ente. Normando la questione, infatti, si possono assegnare ad anziani o piccole comunità autonome edifici in comodato, con il vincolo di occuparsi, a proprio carico, della ordinaria e straordinaria manutenzione”.

“Recentemente – ricorda Bianconi - sono stati pubblicati studi e ricerche sociali che hanno dimostrato l’esistenza di ‘Blue zone’, isole felici con un’altissima concentrazione di centenari. Ciò, è stato provato, dipende dalla possibilità di socializzazione e condivisione di momenti sereni e di conduzione di uno stile di vita attivo e sano. Quale migliore occasione, se non quello di potere utilizzare in comune una ‘Casa’ e di provvedere alla sua gestione, come quella- conclude -  che si ipotizzerebbe con un progetto di co-housing normato e messo a sistema?”


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