107611070 2745653499005004 5551081984531226781 o“La società che andremo a definire dopo il Covid deve essere sostenibile, giusta ed equa”. Lo ha detto la consigliera regionale del Partito democratico, Donatella Porzi, membro del Comitato europeo delle Regioni per l’Umbria in quota PSE. Porzi fa sapere di aver partecipato, oggi, alla riunione della Commissione SEDEC (Politiche sociali, Istruzione, occupazione, ricerca e cultura), “durante la quale sono stati adottati quattro pareri rispetto alle azioni della Commissione Europea”.

 

(UNWEB) Perugia,   “La società che andremo a definire dopo il Covid deve essere sostenibile, giusta ed equa”. Così la consigliera regionale del Partito democratico, Donatella Porzi, membro del Comitato europeo delle Regioni per l’Umbria in quota PSE, che fa sapere di aver partecipato, oggi, alla riunione della Commissione Sedec (Politiche sociali, Istruzione, occupazione, ricerca e cultura), “durante la quale sono stati adottati quattro pareri rispetto alle azioni della Commissione Europea”.

“La riunione – scrive Porzi in una nota - è stata aperta dall’intervento del Commissario Europeo al Lavoro, Nicolas Smith. La società che andremo a ridefinire dopo la pandemia – rimarca la consigliera Dem - dovrà essere sostenibile sia in termini ambientali che sociali. Abbiamo l’opportunità di ridefinire e migliorare sia il nostro ambiente naturale che il nostro ambiente sociale, non possiamo permetterci di mancare questo appuntamento".

Ed entrando nello specifico Porzi sottolinea l’importanza di “essere in grado di migliorare l’accesso al mercato del lavoro, favorendo lo sviluppo economico nei settori strategici secondo un piano strutturale e lungimirante, nonché favorendo il miglioramento costante delle competenze per i lavoratori, evitando ingiusti licenziamenti a tutela dei lavoratori precari e investendo sulla formazione professionale e sullo sviluppo di nuovi profili”.

Per Porzi, inoltre “occorre migliorare l'ambiente lavorativo sostenendo con forza il ruolo fondamentale dei diritti sociali, specie nei mercati più deboli e per le fasce più esposte. Dobbiamo, ora più che mai, agire per ridurre le disuguaglianze di genere, intervenire a sostegno dei più giovani anche grazie al Fondo per l’infanzia che verrà approvato dalla Commissione Europea – precisa - con parere favorevole della SEDEC al fine di colmare le disuguaglianze ormai drammaticamente acuite dalla crisi”.

Secondo Porzi, va avviato un dibattito sul ruolo che l’Europa può svolgere anche in ambito sanitario e in funzione del benessere fisico e sociale dei cittadini. La digitalizzazione infine – commenta -, è una sfida che pone anche molti rischi sul piano sociale, una gestione etica e umana di questo fenomeno definirà la nostra identità di europei e la qualità della nostra società. Va prestata attenzione all’alfabetizzazione e allo sviluppo di un pensiero critico, alle questioni di genere e ai diritti sociali che, in questo ambito, devono essere ridefiniti”.

“La riunione di oggi – spiega Porzi – è un primo importantissimo passo verso la progettazione di un grande piano di cambiamento della nostra società e delle nostre comunità nel senso di una maggiore cooperazione, di una società più solidale e più equa. La pandemia ha messo in evidenza grandi differenze e difficoltà che dobbiamo colmare attraverso un'operazione congiunta”.

“La mia raccomandazione da insegnante – continua -, è che per la scuola e il mondo della formazione vengano messe a disposizione tutte quelle risorse e azioni capaci di colmare queste differenze. In un momento critico come quello che si è attraversato in tutta Europa, dovendo ricorrere anche alla didattica a distanza, abbiamo visto come le differenze sociali abbiamo acuito le disuguaglianze. Siccome non possiamo permetterci di procedere sopportando queste differenze conclude -, chiedo un intervento consistente in questa direzione”.


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