110245988 2750733225163698 6505448863918369028 o “Per rispondere concretamente ai danni provocati dalla fauna selvatica all’agricoltura, in particolar modo dalla specie cinghiale, è necessaria una normativa regionale più rigida ed attuale. La situazione è drammatica e necessita ormai di tempestive azioni risolutive”. È quanto emerso dall’audizione del presidente di Coldiretti Umbria, Albano Agabiti, in una seduta congiunta di Seconda e Terza Commissione. All’incontro, chiesto con lettera dallo stesso Agabiti ai presidenti Mancini e Pace, hanno preso parte, oltre all’assessore regionale Roberto Morroni, anche i presidenti dei tre Atc regionali.

(UNWEB) Perugia,  “Per rispondere concretamente ai danni provocati dalla fauna selvatica all’agricoltura, in particolar modo dalla specie cinghiale, è necessaria una normativa regionale più rigida ed attuale. La situazione è drammatica e necessita ormai di tempestive azioni risolutive”. È quanto emerso dall’audizione del presidente di Coldiretti Umbria, Albano Agabiti, in una seduta congiunta di Seconda e Terza Commissione. All’incontro, chiesto con lettera dallo stesso Agabiti ai presidenti Mancini e Pace, hanno preso parte, oltre all’assessore regionale Roberto Morroni, anche i presidenti dei tre Atc regionali.

Tra le altre proposte condivise, emerse dagli interventi, la valorizzazione della carne di cinghiale attraverso la creazione di una filiera umbra. Il dirigente regionale, Francesco Grohmann ha assicurato, a margine dei lavori, che l’assessorato sta lavorando ad un nuovo piano di contenimento della specie cinghiale e questo rappresenterà un importante strumento per affrontare in modo più completo l’attività ereditata dalle Province che la Regione è chiamata a portare avanti.

Agabiti, nel sottolineare come nel territorio umbro ci sono oltre 120mila capi di cinghiale, quando per rimanere in un giusto equilibrio non dovrebbero superare 30mila, ha rimarcato come questa specie continui a devastare le campagne umbre ed i raccolti, pregiudicando peraltro seriamente anche la sicurezza dei cittadini e dei turisti.

“L’agricoltura e la zootecnia – ha detto Agabiti – non possono continuare a subire danni. Diventa quindi improcrastinabile uno sforzo congiunto di tutte le istituzioni a salvaguardia, tra l’altro, del reddito degli agricoltori sempre più danneggiati e ad evitare il conseguente ed imminente rischio di spopolamento delle zone rurali. Per questo – ha spiegato – sono necessarie ampie riforme normative utili a mettere in campo snelle azioni di tutela tempestiva dell’imprenditoria agricola umbra, superando ogni complicazione di ordine burocratico. Fino ad oggi – ha stigmatizzato Agabiti - si è privilegiato troppo il rapporto con i cacciatori piuttosto che la tutela degli agricoltori. Oggi la situazione è devastante. Ringrazio l’assessore Morroni per essere già intervenuto con importanti azioni per alleviare ed arginare il problema”.

I rappresentanti dei tre Atc (Ambiti territoriali di caccia) Umbri, Alessandro Monacelli (1), Luciano Calabresi (2) e Leonardo Fontanella (3) hanno sostanzialmente condiviso le preoccupazioni espresse da Coldiretti ed hanno assicurato il loro massimo impegno per contenere la problematica, sottolineando che stanno lavorando in stretto contatto ed in sintonia con l’assessorato per riuscire a dare risposte ed intervenire nel minor tempo possibile in una situazione, comunque, non facilmente gestibile.

L’assessore Morroni ha sottolineato come la questione abbia subito rappresentato una priorità. “Veniamo da anni di inerzia - ha detto – che hanno determinato questo stato. Serve maggiore attenzione al mondo agricolo, relegato, negli anni, ai margini, ma anche sulla sicurezza visti gli incidenti che i cinghiali provocano sulle strade. Tra i primi interventi adottati quello della riduzione del tempo di intervento per l’abbattimento, portato a 4 ore dalle 48 precedenti. Altre misure, sollecitate da Coldiretti, riguardano l’incentivazione per l’utilizzo delle gabbie e dei recinti. Con le Prefetture è in atto un confronto diretto. Tra le misure importanti quella della creazione, entro la prossima estate, di una filiera regionale di carne di cinghiale. Allo studio anche l’assegnazione dei settori dove, se non vengono registrati sensibili miglioramenti si potranno valutare modalità diverse di assegnazione. Altro provvedimento in itinere riguarda il regolamento che introduce la caccia di selezione al cinghiale che intendiamo varare entro poche settimane. La volontà politica è di ricondurre il fenomeno in un ambito e dimensione di piena e completa governabilità”.

Nel corso dell’audizione è emerso che i danni provocati dalla fauna selvatica, per il 90 per cento sono legati alla specie cinghiale. Nel 2019 i contributi regionali agli Atc per i risarcimenti equivalgono a 319mila euro per l’Atc 1, 150mila per l’Atc 2 e 165mila euro per l’Atc 3. Motivo di approfondimento in Commissione saranno le diverse modalità burocratiche applicate dagli Atc per l’effettuazione di verifiche e perizie dove, come ha sottolineato il presidente Mancini, serve maggiore uniformità amministrativa.

La presidente della Terza Commissione, Eleonora Pace ha definito “pienamente condivisibili le rimostranze di Coldiretti” esprimendo al contempo soddisfazione per “l’attenzione della Giunta regionale e dell’assessore Morroni che stanno lavorando per la predisposizione di misure finalmente a sostegno dell’agricoltura e non solo verso le associazioni venatorie”.

Il consigliere Andrea Fora (Patto civico) ha assicurato tutto il suo sostegno alla Giunta per le azioni che vorrà intraprendere a sostegno dell’imprenditoria agricola, auspicando interventi celeri per la semplificazione burocratica rispetto al risarcimento dei danni. Michele Bettarelli (Pd), auspicando un maggiore coinvolgimento in Commissione di tutte le associazioni interessate alla questione, ha rimarcato la vastità del problema auspicando massicci interventi anche a livello regolamentare sulla prevenzione.

Il presidente Mancini, intervenuto sovente nel corso delle audizioni con domande e richieste di chiarimenti, ha assicurato la massima attenzione alla problematica, programmando approfondimenti con gli uffici regionali preposti e nuove audizioni dal mese di settembre. Su invito del presidente di Coldiretti, Agabiti verrà organizzato, a breve, un sopralluogo della Commissione in un’area particolarmente colpita dal fenomeno.


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